L'uomo, 40 anni, era andato in Spagna per rifarsi una vita. Ma, nel luglio del 2017, sarebbe deceduto e il suo cognome trascritto male sui registri dell'ospedale. La famiglia ha riconosciuto il corpo da una foto, poi la conferma dalle impronte digitali
Petrosino, il mistero della morte di Antonino Donato Scomparso due anni fa Madrid, parenti informati ora
Un mistero la morte di Antonino Donato, 40 anni, originario di Petrosino, avvenuta nel luglio del 2017. Disperso da due anni in Spagna, la notizia del suo decesso è arrivata solo ora alla famiglia che ha riconosciuto il corpo da una fotografia mentre dalla comparazione delle impronte digitali c’è stata la prova definitiva.
A darne notizia è stato il sindaco del paese della provincia di Trapani, Gaspare Giacalone: «È la storia triste e drammatica di un ragazzo nato e cresciuto a Petrosino – ha scritto il primo cittadino su Facebook -. Come tanti ha lasciato la sua terra per rifarsi una vita da un’altra parte del mondo. Da diverso tempo però non si avevano più notizie di lui. Fino a quando, qualche giorno fa, la famiglia riceve una comunicazione terribile: Antonino è morto in Spagna da ben due anni. Per il resto non si sa più nulla. Non si conoscono le ragioni esatte del decesso e nemmeno dove si trova adesso la sua salma. Non si può lasciare una madre e un’intera famiglia così. Ecco – continua Giacalone – permettetemi allora di fare un appello alle autorità italiane e spagnole perché al più presto venga fatta luce su questa vicenda. Verità, semplicemente verità per Antonino».
Insomma tanti dubbi sulla morte dell’uomo comunicata dalle autorità spagnole, attraverso la questura di Trapani, soltanto pochi giorni fa ai familiari. La polizia iberica parla di «decesso per cause naturali» ma non è stato fornito nessun certificato medico, né dove si trova la salma. La Procura di Marsala aveva aperto un’indagine ma, per arrivare alla verità, si sono mossi i fratelli e la madre di Antonino che sono andati a Madrid per cercare qualche informazione in più.
Antonino Donato, andato in Spagna per rifarsi una vita, sarebbe morto in un ospedale di Madrid. Secondo gli investigatori, per sbaglio, sarebbe stato trascritto un cognome diverso, per cui il consolato d’Italia lo avrebbe cercato invano. Da qui il ritardo, mentre le autorità del paese iberico avrebbero provveduto alla sua tumulazione in quanto nessuno avrebbe reclamato il corpo.