L'esito delle indagini è di due fermati e quattro denunciati. Mentre due restano ancora a piede libero. L'individuazione grazie alle riprese delle telecamere nella zona dell'aggressione e alle perquisizioni condotte questa notte dagli agenti della Digos. Intanto il legale dei due giovani parla di impianto «palesemente insussistente»
Pestaggio Ursino, fermati militanti centri sociali Tentato omicidio: «Un’imputazione spropositata»
Due fermati e quattro denunciati. E due ancora a piede libero. Questo l’esito delle indagini sull’aggressione avvenuta ieri sera in via Dante contro il leader di Forza Nuova Massimo Ursino. I due fermati sono il 26enne Gianmarco Codraro e il 28enne Carlo Mancuso, entrambi gravitano nell’ambiente dei centri sociali palermitani e con numerosi precedenti penali. Per loro l’accusa ipotizzata è di tentato omicidio. «Imputazione spropositata e palesemente insussistente», dichiara l’avvocato Giorgio Bisagna, che rappresenta i due giovani fermati. «Attendiamo di leggere gli atti – torna a dire – ma pare che l’ipotesi di reato sia al momento decisamente sovradimensionata. Io lavoro sugli atti. Lasciamo le suggestioni mediatiche e le gogne ad altri».
Fondamentale il contributo fornito dalla telecamere di videosorveglianza della zona, alcune delle quali avrebbero immortalato le immagini del pestaggio. Ma anche le perquisizioni di questa notte condotte dagli agenti della Digos nelle abitazioni di alcuni soggetti legati ad ambienti dell’antagonismo e anche nello studentato Malarazza di via Cavour, durante le quali sono state rinvenute mazze e indumenti sospetti.
A questo si aggiungono anche le testimonianze dei passanti che ieri sera hanno assistito all’aggressione. Sono in corso ulteriori indagini per giungere all’identificazione degli ultimi due componenti del gruppo che si è reso responsabile dell’aggressione.