Venerdì 8 Aprile 2005, giorno dei funerali di Giovanni Paolo II, Pesaro era invasa da una miriade di fedeli in adorazione di una delle più grandi band che il 900 possa annoverare: i Queen
Pesaro in festa mentre il mondo piangeva
Venerdì 8 Aprile 2005, giorno che la storia menzionerà per la celebrazione dei funerali di Giovanni Paolo II il Grande, Pesaro era invasa da una miriade di fedeli in adorazione di una delle più grandi band che il 900 possa annoverare: i Queen.
Circa diecimila i fans della Regina, provenienti da tutta Italia e rappresentanti diverse generazioni, presenti al Bpa Palace, tempio della gloriosa Scavolini.
Niente musica prima dell inizio ed un breve comunicato, – al Papa piaceva la musica e siamo sicuri che avrebbe gradito la musica dei Queen- che precede il doveroso minuto di silenzio, gli omaggi a Karol Wojtyla. Poi è show. L’ overture It’s A Beautifull Day, introduce sul palco i protagonisti di questa magica notte.
A Paul Rodgers l infame compito di prendere il posto di uno dei più grandi personaggi (nel senso letterale del termine) che la musica Rock – Pop abbia mai conosciuto: Frederic Bulsara, in arte Mercury. In due parole istrionico e geniale. Ma si può imitare l inimitabile? Ovviamente no. Ed il buon Paul dimostra di saperlo, evitando intelligentemente di cimentarsi in un improponibile quanto suicida tentativo di copia. Egregia la prova del rocker inglese.
Ma il mattatore della serata è senza dubbio Brian May che con le sue schitarrate, degne dei tempi migliori, ipnotizza la folla dei diecimila, ubriaca di sudore ed emozioni. Commovente la dedica del riccioluto chitarrista all amico fraterno Feddie della struggente Love of my life. Ed altrettanto strappalacrime sentire il biondo batterista Roger Taylor cantare la sua canzone scritta in onore di Nelson Mandela. Indelebile nella memoria dei presenti resteranno quelle due intensissime ore, concluse con We are the champions, prima del tradizionale rito finale di God save the Queen.
I Queen dunque, tornano ad incantare le platee a quasi quattordici anni di distanza dalla morte di Freddie Mercury, che, siamo sicuri, fedele al nome che si è dato (Mercury = Mercurio, messaggero degli dei) si sia incaricato personalmente di allontanarsi dall Olimpo per portare il suo messaggio di benvenuto al neo-arrivato Karol. Che ama la musica.