Perché Sanremo è Sanremo?

Sanremo in queste settimane è un crocevia di autori, ospiti importanti e, soprattutto, motivo principale del notissimo festival nazionalpopolare, cantanti e band si avvicenderanno in performance live sotto gli occhi stanchi ma sempre un po’ incuriositi di milioni di telespettatori.

Ed è appena partita anche l’avventura, forse più contenuta ma non meno importante, della nostra composizione catanese che, passate le prime selezioni di gennaio a Mascali, è pronta a partire alla volta della manifestazione che affianca e completa quella più famosa della canzone italiana, il Sanremo Rock Festival.

Queste infatti dovranno  portare i 240 partecipanti, provenienti (ed è questa la cosa forse più interessante) da 5 paesi europei, a una finale di soli 15.

Per noi è una vera scoperta, un’esperienza nuova che impone, giusto per citare la canzone demo che i diamante stanno portando al festival, una reazione che coinvolga muscoli, intestini e idee.
Eccoci pronti, io, Roberta Celìa, road manager della band, e Alessio Patané, compositore, arrangiatore e un po’ mente pensante, biglietti alla mano, ad attraversare Catania intasata nel suo traffico tentacolare per arrivare all’aeroporto. Qui Marina Monaco (cantante e una delle fondatrici del gruppo) zito-munita, Antony Panebianco (tastierista), Alberto Mantenga (pantagruelico bassista dalla “r” non più che accennata), Emanuele Pugliesi (batterista e percussionista) e una folla non precisamente calcolabile di fans (per la maggior parte affezionatissimi delle serate nei pubs e parenti vari e misti), ci aspettano per il check-in.

Il pezzo lancio di questa avventura sarà proprio Reagisco, brano in cui la corrente funky si sposa con elementi rock, trasformandolo in un miscuglio di calde sonorità cariche di ritmo, seguito dalla sensualità di D’estate, i temporali, rock melodico in cui gli arrangiamenti, di chitarra e tastiere si lanciano a sublimare la bellissima voce soul della vocalist.

Ma è ovvio che la città della storia della musica italiana è una vetrina troppo importante perché si rimanga solo entro i confini dell’evento. Negozietti che aprono le porte ai turisti nonostante faccia ancora freddo, caratteristici localini intorno al porto vecchio che si dischiude nei suoi mille colori, la città che arranca, e i mille volti di ragazzi e ragazze che come noi, sono venuti a condividere quest’esperienza di musica, saranno le emozioni più belle dei nostri cinque giorni, mentre la gara canalizzerà ogni nostra risorsa, fisica e soprattutto mentale.

Le ultime fasi ovviamente, sono già iniziate vista l’impossibilità di sentire tutti gruppi in una sola serata. Avremo l’opportunità di chiudere questo periodo (i risultati dovrebbero essere resi pubblici entro il 22) ma solo quello, sperando che la musica resti come sempre immobile, sospesa nella sua realtà senza tempo.
Sì certo, le polemiche relative all’organizzazione non smetteranno mai di esistere. Il vocio sulle presunte “vittorie pilotate”, i soliti dubbi sulla “incorruttibilità” della giuria, appesantiscono come sempre il momento bello del festival.
Ma alla fine, poco importa, nella consapevolezza per concorrenti, organizzatori e pubblico (sì, persino quello che arriccia il naso), che comunque vada, sarà un successo.
Perché Sanremo è, comunque, Sanremo!

 


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