Per un’Italia libera, se è il caso fuori dall’UE e dall’euro

“Dobbiamo renderci conto che noi siamo un grande Paese europeo, con vincoli economici internazionali”. Lo ha detto Massimo D’Alema in un’intervista rilasciata a Marco Damilano (nel Settimanale L’Espresso, 31 maggio 2012, p. 46). In quest’espressione c’è la sintesi del pensiero politico di D’Alema. Bisogna essere realisti e muoversi nei limiti delle compatibilità date. Se i politici avessero sempre ragionato così, la Storia non sarebbe andata avanti. Dopo il Congresso di Vienna nel 1815, si sarebbe preso atto che l’Europa era governata dalla Santa Alleanza. Nessun pensiero critico avrebbe mai avuto senso se, comunque, non bisognava andare oltre le colonne d’Ercole fissate dal realismo. Eppure D’Alema dovrebbe aver sentito parlare di un pensatore tedesco che si chiamava Karl Marx e che spese la sua vita per andare oltre le compatibilità date.

Anche Gesù Cristo non proponeva cose “realiste”; né era realista San Paolo che pensò che il messaggio cristiano riguardasse tutti, Ebrei e Gentili, uomini e donne, senza stare a distinguere tra padroni e schiavi e senza confini geografici. Non era realista San Francesco d’Assisi.

Non fu realista Martin Lutero che decise di seguire le proprie convinzioni, andando contro il volere delle due massime potenze del suo tempo: la Chiesa di Roma e l’Imperatore (che era Carlo V).

Ragionando come D’Alema, il nostro Giuseppe Mazzini era un visionario. Che dire del generoso Giuseppe Garibaldi? Che dire di quanti, in ogni epoca, pensarono che la lotta per la libertà fosse più importante della propria vita? Da Friedrich Schiller a Madame de Staël, da Ugo Foscolo a George Byron, in nome della libertà si combatte e si osa l’impossibile. Lord Byron, appunto, era un aristocratico inglese andato a morire in Grecia, per la libertà dei Greci.

Non ci sono compatibilità date, una volta per tutte. Gli esseri umani proveranno sempre ad andare oltre. E’ nella loro natura e questa natura indomabile è la loro parte migliore. Si resta sempre ammirati vedendo i deboli che osano sfidare i forti; così come sarebbe lunghissimo l’elenco dei potenti del mondo, finiti, prima o poi, puntualmente nella polvere. Si obietterà che chi è indomito difficilmente muore nel suo letto; ma la durata della vita non è un obiettivo fine a sé stesso. Molti non avvertono il fascino di finire la propria esistenza indossando pannoloni contenitivi, con la mente e la memoria devastate da malattie degenerative. Un tempo si diceva che chi muore giovane è caro agli Dei. Caro agli Dei fu sicuramente l’antifascista liberale Piero Gobetti, morto quando non aveva ancora compiuto venticinque anni e del quale ancora ci ricordiamo.

Nei ragionamenti di vasto respiro, il realismo di D’Alema induce a concludere che l’Italia deve restare in questa Unione Europea, gloriarsi di essere invitata alle riunioni del G-20 fra i Grandi della terra, continuare a far parte di alleanze militari internazionali, come la NATO. Dopo il 1989, sono state rimesse in discussione tante cose considerate necessarie e valide prima del 1989. Anche la NATO non fa eccezione. In tempi di crisi economica, c’è qualcosa di particolarmente stridente nell’assumere impegni finanziari per il progetto di scudo antimissile. Per difendersi da chi? Dalle astronavi aliene venute dallo spazio?

Eppure di questo si è discusso nel Vertice NATO tenutosi a Chicago il 20 e 21 maggio 2012. Le decisioni ci riguardano da vicino: ci sarebbero degli aerei telecomandati, dei “droni”, che dovrebbero svolazzare proprio partendo dalle basi NATO ubicate in Italia. Si può chiedere – con la maggiore cortesia possibile, s’intende – che siano fatti svolazzare da qualche altra parte?

Nei ragionamenti di corto respiro, il realismo di D’Alema porta a sostenere il coinvolgimento del Partito democratico siciliano nel governo regionale detto Lombardo quater. Non so se la numerazione sia ancora adeguata, perché non si riesce a stare dietro ai continui rimpasti. D’Alema lo sa che il Pd, a Palermo, ha eletto tre consiglieri comunali e che ha ottenuto meno del nove per cento dei voti validi espressi? In un contesto in cui sei elettori su dieci sono rimasti a casa?

Vorrei che persone impegnate seriamente in politica cominciassero a fare analisi adeguate alla crisi economica che stiamo attraversando. Vorrei che si delineasse una piattaforma politica, apparentemente piena di cose “da pazzi”, ma molto seriamente ragionate e coerenti fra loro, che si sottoponesse al voto degli elettori già nelle prossime elezioni politiche. Il Pd, il Pdl, l’Udc, il governo Monti? Tutti elementi in piena continuità con la situazione attuale. C’è bisogno, invece, del “radicalmente altro”, in cui non c’è compatibilità data, tanto in politica estera quanto in politica economica, che non possa essere rimessa in discussione.

Nei confronti della Comunità internazionale bisognerebbe affermare con nettezza soltanto una cosa: che l’Italia vuole sviluppare rapporti di pace e di cooperazione con tutti gli Stati confinanti, nel rispetto della pari dignità umana di tutti i popoli e senza rivendicazioni territoriali nei confronti di alcuno Stato. Dopodiché l’unica Organizzazione sovranazionale di cui il nostro Paese continuerebbe sicuramente a fare parte è l’Organizzazione delle Nazioni Unite (l’ONU). Il G-20 non interessa, perché le sue funzioni dovrebbero essere ricondotte ad un riformato Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

L’Italia potrebbe anche diventare uno Stato neutrale, una sorta di grande Svizzera affacciata nel Mar Mediterraneo. La permanenza nell’Unione Europea non sarebbe affatto scontata. Se la scelta è ratificare il “Fiscal compact”, o uscire, la risposta, senza esitazioni, dovrebbe essere: uscire. Non ci sarebbe più l’euro: si dovrebbe impostare una politica economica del tutto nuova, adeguata ad uno Stato che vuole vivere in pace, che non ha velleità di essere una grande potenza economica a livello mondiale, che si occupa di uno sviluppo sostenibile, che si sforza di tenere in ordine i propri conti pubblici per essere il meno possibile condizionato dall’esterno, cioè per essere più libero ed insieme più giusto.

Mettere la passione ideale, l’intelligenza ed il coraggio a servizio del cambiamento. Di questo ha oggi bisogno l’Italia.

Foto di prima pagina tratta da repubblica.it

Sopra, foto di Massimo D’Alema tratta da it.wikipedia.org

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

“dobbiamo renderci conto che noi siamo un grande paese europeo, con vincoli economici internazionali”. Lo ha detto massimo d'alema in un'intervista rilasciata a marco damilano (nel settimanale l'espresso, 31 maggio 2012, p. 46). In quest'espressione c'è la sintesi del pensiero politico di d'alema. Bisogna essere realisti e muoversi nei limiti delle compatibilità date. Se i politici avessero sempre ragionato così, la storia non sarebbe andata avanti. Dopo il congresso di vienna nel 1815, si sarebbe preso atto che l'europa era governata dalla santa alleanza. Nessun pensiero critico avrebbe mai avuto senso se, comunque, non bisognava andare oltre le colonne d'ercole fissate dal realismo. Eppure d'alema dovrebbe aver sentito parlare di un pensatore tedesco che si chiamava karl marx e che spese la sua vita per andare oltre le compatibilità date.

“dobbiamo renderci conto che noi siamo un grande paese europeo, con vincoli economici internazionali”. Lo ha detto massimo d'alema in un'intervista rilasciata a marco damilano (nel settimanale l'espresso, 31 maggio 2012, p. 46). In quest'espressione c'è la sintesi del pensiero politico di d'alema. Bisogna essere realisti e muoversi nei limiti delle compatibilità date. Se i politici avessero sempre ragionato così, la storia non sarebbe andata avanti. Dopo il congresso di vienna nel 1815, si sarebbe preso atto che l'europa era governata dalla santa alleanza. Nessun pensiero critico avrebbe mai avuto senso se, comunque, non bisognava andare oltre le colonne d'ercole fissate dal realismo. Eppure d'alema dovrebbe aver sentito parlare di un pensatore tedesco che si chiamava karl marx e che spese la sua vita per andare oltre le compatibilità date.

“dobbiamo renderci conto che noi siamo un grande paese europeo, con vincoli economici internazionali”. Lo ha detto massimo d'alema in un'intervista rilasciata a marco damilano (nel settimanale l'espresso, 31 maggio 2012, p. 46). In quest'espressione c'è la sintesi del pensiero politico di d'alema. Bisogna essere realisti e muoversi nei limiti delle compatibilità date. Se i politici avessero sempre ragionato così, la storia non sarebbe andata avanti. Dopo il congresso di vienna nel 1815, si sarebbe preso atto che l'europa era governata dalla santa alleanza. Nessun pensiero critico avrebbe mai avuto senso se, comunque, non bisognava andare oltre le colonne d'ercole fissate dal realismo. Eppure d'alema dovrebbe aver sentito parlare di un pensatore tedesco che si chiamava karl marx e che spese la sua vita per andare oltre le compatibilità date.

“dobbiamo renderci conto che noi siamo un grande paese europeo, con vincoli economici internazionali”. Lo ha detto massimo d'alema in un'intervista rilasciata a marco damilano (nel settimanale l'espresso, 31 maggio 2012, p. 46). In quest'espressione c'è la sintesi del pensiero politico di d'alema. Bisogna essere realisti e muoversi nei limiti delle compatibilità date. Se i politici avessero sempre ragionato così, la storia non sarebbe andata avanti. Dopo il congresso di vienna nel 1815, si sarebbe preso atto che l'europa era governata dalla santa alleanza. Nessun pensiero critico avrebbe mai avuto senso se, comunque, non bisognava andare oltre le colonne d'ercole fissate dal realismo. Eppure d'alema dovrebbe aver sentito parlare di un pensatore tedesco che si chiamava karl marx e che spese la sua vita per andare oltre le compatibilità date.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]