Per non dimenticare la figura di Rocco Chinnici

DOMENICA 27 LUGLIO, A PALERMO, PRESSO LA GALLERIA DI ARTE MODERNA, UNA SERATA PER RICORDARE LA FIGURA DEL CAPO DELL’UFFICIO ISTRUZIONE DEL TRIBUNALE DI PALERMO E DELLE ALTRE VITTIME DELLA STRAGE DEL 29 LUGLIO 1983

Il giudice Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia 31 anni fa, sarà ricordato, come pure le altre tre vittime della strage di via Pipitone Federico, domenica 27 luglio, alle 21,00 nel chiostro della Galleria d’Arte Moderna (piazza Sant’Anna, centro storico, Palermo). A organizzare la serata è l’Associazione Comunicazione e Cultura Paoline Onlus, con la collaborazione del Comune, della Fondazione Chinnici e della parrocchia di Sant’Anna.

L’incontro, con ingresso libero e aperto a tutti, avrà come tema: “Rocco Chinnici, uomo e giudice nelle testimonianze di ieri e di oggi”. Coordinerà suor Fernanda Di Monte, responsabile Paoline Onlus.

Dopo i saluti del sindaco Leoluca Orlando, interverranno Eleonora Iannelli e Fabio De Pasquale, giornalisti e autori del libro “Così non si può vivere. Rocco Chinnici: la storia mai raccontata del giudice che sfidò gli intoccabili” (Castelvecchi editore). Con loro, per commemorare le vittime, ci saranno: la figlia Caterina, magistrato anche lei e da qualche mese europarlamentare; Salvatore De Luca, attuale procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (appena designato dal Csm quale procuratore aggiunto a Palermo), che iniziò la sua carriera proprio a fianco di Chinnici; Giovanni Paparcuri, il giovane autista sopravvissuto; Francesco Accordino, ex capo della sezione Omicidi della Squadra di mobile, tra i primi ad arrivare sul luogo della strage; padre Nino Fasullo, direttore della storica rivista Segno e amico del giudice ucciso.

Rocco Chinnici, capo dell’ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, fu dilaniato da un’autobomba esplosa davanti alla sua abitazione, la mattina del 29 luglio 1983. Insieme a lui, persero la vita due carabinieri della scorta, Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. Strade sventrate, undici orfani, una ventina di feriti.

La serata, con racconti dei protagonisti di quell’epoca, brani tratti dal libro e sottofondo musicale dal vivo, vuole essere un contributo alla memoria storica, per non dimenticare.


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