Dietro-front del governo in una riunione andata in scena ieri sera. Per circa 1800 operatori nessuna garanzia retributiva, contributiva e occupazionale. I sindacati, che hanno abbandonato la riunione per protesta, chiedono le dimissioni dell'assessore giuseppe bruno e della dottoressa corsello
Per gli ex sportellisti solo il contratto a progetto per un mese e poi si vedrà
DIETRO-FRONT DEL GOVERNO IN UNA RIUNIONE ANDATA IN SCENA IERI SERA. PER CIRCA 1800 OPERATORI NESSUNA GARANZIA RETRIBUTIVA, CONTRIBUTIVA E OCCUPAZIONALE. I SINDACATI, CHE HANNO ABBANDONATO LA RIUNIONE PER PROTESTA, CHIEDONO LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE GIUSEPPE BRUNO E DELLA DOTTORESSA CORSELLO
La vertenza degli ex sportellisti è implosa. Ieri sera, a Palermo, nei saloni di Palazzo d’Orleans, sede del Governo della Sicilia, dopo ore di trattativa, a notte fonda, l’esecutivo regionale ha ‘partorito’ una proposta che ha fatto saltare dalla sedia i dirigenti sindacali che lhanno definita “indecente ed irricevibile”. La proposta è la seguente: contratto a progetto che partirebbe fra un mese, che durerebbe due mesi in attesa della pubblicazione del bando che dovrebbe portare alla contrattualizzazione per dodici mesi dei circa mille e 800 ex sportellisti, Roma permettendo, visto che lultima parola spetta comunque al ministero del Lavoro che caccia i soldi.
Nel frattempo, i lavoratori che dal 23 aprile sono senza lavoro e senza retribuzione dovrebbero rientrare negli enti di appartenenza per agganciarsi alla Cassa integrazione guadagni in deroga che non è stata finanziata ancora dal Governo nazionale. Coloro che non hanno più lente di riferimento perché definanziato dovrebbero ripiegare nellAssicurazione sociale per lImpiego (Aspi), cioè chiedere lindennità di disoccupazione.
Un epilogo amaro per i tanti lavoratori che attendevano davanti Palazzo dOrleans, sede del Governo regionale, una soluzione definitiva. Ed invece lesecutivo del presidente Rosario Crocetta ha dato il meglio di se stesso. Inadeguatezza e incapacità di gestire lemergenza sociale e la programmazione delle politiche del lavoro in Sicilia.
Abbiamo abbandonato il tavolo per lindecenza della proposta – dichiara Giovanni Migliore, responsabile regionale della Formazione professionale di Cisl Scuola – linadeguatezza del Governo e dellAmministrazione ha portato alla precarizzazione dei lavoratori, scippandoli del futuro lavorativo.
Nel settembre scorso avevamo chiesto allesecutivo Crocetta di mettere urgentemente mano alla riforma dei Servizi per lImpiego in Sicilia unica strada per garantire le politiche attive del lavoro e la tutela dei lavoratori. Non siamo stati ascoltati e questo è il risultato. Lassessore al Lavoro Giuseppe Bruno e la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo dovrebbero dimettersi.
La giornata di ieri è stata caratterizzata da colpi di scena che si sono succeduti a testimonianza della confusione che caratterizza loperato del Governo Crocetta.
Dopo ore di trattativa il presidente della Regione Rosario Crocetta è uscito allo scoperto con la proposta tanto attesa dai lavoratori. E lo ha fatto davanti i segretari confederali, Michele Pagliaro della Cgil, Maurizio Bernava della Cisl e Claudio Barone della Uil, incontrati sulle emergenze lavorative in Sicilia.
La ricetta promanata dal governatore prevedeva un contratto a tempo determinato per dodici mesi presso il Ciapi di Priolo per tutti i circa mille e 800 lavoratori. Per la copertura finanziaria necessaria il presidente Crocetta avrebbe assunto limpegno di varare un emendamento da inserire nel disegno di legge di variazioni di bilancio. E questo allo scopo di recuperare i milioni necessari a garantire la copertura richiesta che per un anno ammonta a circa 74 milioni di euro.
Passaggio reso, peraltro, necessario dalle perplessità avanzate dal Ciapi, vista la disponibilità di 32 milioni di euro. Somma insufficiente a garantire contratti a tempo determinato per 12 mesi. Tutto si è impantanato sulla parte finanziaria. Indiscrezioni raccontano della sufficienza con la quale il presidente Crocetta, incontrando casualmente un gruppo di lavoratori avrebbe affermato che non cerano problemi e che tutto si era risolto. In che maniera?
Nella confusione generale che ormai caratterizza gli incontri tra i rappresentanti del Governo regionale e le componenti sindacali è successo anche che lassessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, e il dirigente generale al ramo, Anna Rosa Corsello, sconfessando il governatore della Sicilia, hanno comunicato ai segretari regionali di categoria dei sindacati, riuniti in altra parte a Palazzo dOrleans, il ritorno alla proposta iniziale dei contratti a progetto.
Tutto vano, quindi? Sembra proprio di sì. I lavoratori sono rimasti fuori a manifestare facendo sapere, a chiare lettere, che la proposta dellassessore è irricevibile ed è iniziata un’ulteriore trattativa. Alla fine, come dicevamo, a notte tarda, la doccia fredda: il contratto a progetto che penalizza i lavoratori in termini retributivi, contributivi e contrattuali.
Una conclusione che ha lasciato tutti disorientati e con lamaro in bocca.