Di gabriele bonafede
Per due località siciliane le cinque vele di Legambiente e Touring Club
di Gabriele Bonafede
Due località siciliane conquistano le cinque vele della Guida Blu 2013 di Legambiente e Touring Club, presentata a Roma. Un risultato conseguito, secondo Legambiente e Touring club, grazie all’ecoturismo.
Sono Santa Marina Salina nellarcipelago dellEolie in provincia di Messina, al secondo posto dopo Posada (Nuoro), e San Vito Lo Capo (in provincia di Trapani) che si piazza al sesto posto.
Ssn Vito. Foto tratta da da www.ilvelierosanvito.itCosì Legambiente definisce le località che ottengono le cinque vele: Territori che hanno coltivato e conquistato l’eccellenza valorizzando e tutelando la bellezza, proteggendo l’ambiente, offrendo qualità nei servizi, nellaccoglienza, nelle produzioni agricole ed enogastronomiche, nellofferta turistica. Le località premiate rappresentano un modello nel settore dellecoturismo in grado di far conoscere la forza e la bellezza dei territori italiani e a rilanciare leconomia locale. Rappresentano il miglior antidoto alla grave crisi economica che sta attraversando il nostro Paese.
Ecco la classifica di Legambiente:
1) Posada (Nu 2) Santa Marina Salina (Me) 3) Pollica (Sa) 4) Castiglione della Pescaia (Gr) 5) Villasimius (Ca) 6) San Vito lo Capo (Tp) 7) Capalbio (Gr) 8) Baunei (Og) 9) Ostuni (Br) 10) Bosa (Or) 11) Melendugno (Le) 12) Vernazza (Sp) 13) Otranto (Le) 14) Maratea (Pz) 15) Nardò (Le)
Così Legambiente descrive Salina: In questisola di 27 kmq e 6 vulcani, la spiaggia più bella, di sassi e ghiaia si trova nel paesino di Pollara, resa famosa dal film Il Postino con MassimoTroisi, che si raggiunge in bus da Santa Marina Salina. Dal piccolo centro abitato di Pollara bisogna poi seguire un lungo e scosceso sentiero che impegna in una camminata di circa mezzora. Una volta arrivati al mare, si fa il bagno in una cornice di roccia che corrisponde a un antico cratere.
Ma le notizie non sono tutte positive sulla situazione dellambiente in Sicilia. Legambiente riferisce che una nuova alga invasiva australiana, la Caulerpa disticophylla, è stata scoperta lungo le coste della Sicilia meridionale.
Lindividuazione è avvenuta, continua Legambiente in un comunicato, anche grazie al Centro di Educazione Ambientale (CEA) Legambiente di Donnalucata, che ha fatto parte del team internazionale che ha condotto una complessa serie di analisi genetiche e morfologiche per lidentificazione dellorganismo vegetale. Le indagini hanno evidenziato come lalga sia diversa dalla Caulerpa taxifolia, già segnalata in altre aree mediterranee, probabilmente arrivata tramite le acque di sentina delle navi, come indica anche il suo riscontro in unarea della Turchia dove è presente un intenso traffico di petroliere. Lo studio conferma ancora una volta i cambiamenti biologici in corso nel nostro mare e quanto rischiose siano le attività di traffico navale, di cui il mediterraneo è ricco. Leffetto di questa nuova introduzione sullecologia degli ambienti del Canale di Sicilia è ancora ignoto ed è l’oggetto di unulteriore ricerca finanziata dallAssessorato alla Pesca della Regione Sicilia e commissionato ad ARPA Sicilia, ISPRA e CNR.