Pensa… che mensa

Si è tanto parlato della famosa mensa universitaria ai Benedettini, del fatto che esistono solo tre sedi (via Oberdan n.174, Hotel Costa di via Etnea n. 551 e Palla di Neve della Cittadella in V.le Andrea Doria) tutte distanti dalle facoltà umanistiche, ma non c’eravamo ancora chiesti come si mangia lì e che tipo di personale li gestisce. E’il momento di farlo.

 

A chi ha poca dimestichezza con le mense universitarie è bene consigliare di evitare le ore più affollate, cioè quelle dalle 13.30 alle 14.00 e dalle 20.30 alle 21.30. Meno folla, meno coda alle casse, ma soprattutto è bene arrivare prima per trovare un tavolo libero, altrimenti rischiereste di aspettare a lungo con il vassoio in mano.

 

Accedere alla mensa è semplicissimo! Questo servizio è riservato a tutti gli studenti iscritti all’Università degli Studi di Catania in possesso di tesserino mensa, che può essere richiesto con la presentazione della domanda di partecipazione al concorso per le borse di studio sotto la voce “altri benefici” o in maniera indipendente, utilizzando il modulo predisposto dall’ERSU di Catania. È importante sapere che non esistono scadenze per richiedere il tesserino mensa e soprattutto che è personale e non può essere ceduto ad altri. La tariffa da pagare per un pasto a mensa varia a seconda della fascia di reddito dello studente. Gli studenti che al concorso per le borse di studio sono risultati idonei ma non assegnatari hanno diritto ad un trattamento “riservato”: un pasto giornaliero alla tariffa più bassa se matricole e un pasto giornaliero gratuito se iscritti agli anni successivi al primo. Ecco quali sono le fasce di reddito e le relative tariffe:

1 Studenti con ISEE inferiore ai 26 del limite pagano 1.20 €;

2 Studenti con ISEE inferiore ai 46 del limite pagano 1.50 €;

3 Chi ha l’ ISEE pari alla soglia limite paga 2 euro mentre tutti gli altri 3.30 €. Infine è possibile anche invitare degli ospiti a mensa, se accompagnati da chi è in possesso del tesserino; in questo caso l’ospite pagherà il costo più alto: 6.50 €.

 

Un punto particolarmente interessante è che anche chi studia in una delle sedi decentrate dell’Ateneo può usufruire ugualmente del servizio mensa. L’ ERSU infatti ha stipulato una serie di convenzioni con alcuni ristoranti del luogo, per fornire i pasti agli studenti. Tra i paesi con la convenzione vanno ricordati: Caltanissetta, Enna, Modica, Ragusa e Siracusa.

 

Curiosando e “assaggiando” un po’ qua e là notiamo che il menù è piuttosto vario e si modifica ad ogni pasto. Si può ad esempio scegliere tra pasta con panna e prosciutto, penne all’arrabbiata, pasta con piselli o al forno, contorno di insalata o patatine con secondo che varia dalla carne arrosto, alle melanzane impanate con formaggio e pomodoro, etc. Per poi finire con la frutta. È possibile sostituire questo pasto con una pizza o con degli affettati. La margherita è la pizza “base” che si trova sempre seguita da altri tre tipi di pizza serviti a rotazione di giorno in giorno.

 

Dunque per essere una semplice mensa universitaria si può dire che non ci lasciano certo morire di fame! Per chi ha particolari problemi di alimentazione, preparano su richiesta pasta o riso in bianco.

 

Abbiamo sentito il parere di alcuni ragazzi in proposito, a rispondere sono Valeria una ragazza iscritta a Giurisprudenza e Paolo che frequenta Economia i quali oltre a mangiare quotidianamente alla mensa in via Oberdan abitano in una delle stanze al piano superiore dello stesso edificio:

 

Che ne dite dei pasti a mensa?

Ci troviamo bene, il mangiare è buono e comunque sicuramente meglio che mangiare un panino seduti da qualche parte per strada.

 

E il personale?

Sono gentili, ci vedono tutti i giorni e ci conoscono. Ma la cosa più importante è che ci capiscono, sanno che per noi studenti, soprattutto i fuori sede, non è sempre facile.

 

È comodo per voi raggiungere la mensa?

Non per tutti! Per chi è iscritto a Giurisprudenza come me – dice Valeria – o Scienze politiche, Lingue o Lettere la mensa più vicina è quella in via Oberdan così quando diluvia si preferisce mangiare un panino da qualche parte piuttosto che scolarci sotto la pioggia. Infatti – aggiunge Paolo – devo ammettere di essere agevolato perché la sede di Economia è vicinissima alla mensa in via Oberdan.

 

Un buon servizio, personale gentile ma un unico neo: la distanza. Il maltempo, ma anche il poco tempo a disposizione tra una lezione e l’altra, costringe noi studenti ad avere solo mezz’ora per pranzare. Andare a mensa diventa dunque impensabile e pur di riuscire ad arrivare in tempo alla lezione successiva si ci accontenta di prendere con quattro euro un’insalata con un panino minuscolo al costoso bar dei Benedettini piuttosto che fare un pranzo completo con una spesa che può arrivare ad un massimo di tre euro.

 

La domanda è ormai vecchia: perché non creare una mensa ai Benedettini oltre al bar? Non si dovrebbero soddisfare gli interessi degli studenti piuttosto che il guadagno di chi gestisce questi locali?

 

Dunque si può dare un pieno 8+ alle nostre mense, riservando il 10 pieno per quel futuro (prossimo o lontano?) nel quale si spera che le loro sedi aumenteranno.


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