Plaudono alla scelta di Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica, i giovani del Partito Democratico che però, in una riunione regionale del direttivo, hanno votato una mozione, diretta ai vertici nazionali del partito, per dire no allinciucio con il Pdl. Propongono invece un accordo con il Movimento cinque stelle per un governo guidato da un soggetto terzo. Tirata dorecchie anche per il governatore siciliano Rosario Crocetta. Intanto si annuncia una manifestazione per il prossimo 24 aprile
Pd, quando i piccoli rimproverano i grandi Giovani Democratici: «No a inciuci col Pdl»
«Faremo la nostra parte perché il partito non si distrugga stipulando accordi politici con il Pdl». Con questa premessa si è svolta domenica mattina a Catania una riunione del direttivo regionale dei giovani del Pd, nel corso della quale è stato votato un documento che chiede attenzione sia da parte della direzione nazionale che di quella regionale e del presidente Rosario Crocetta. Tre i punti votati allunanimità.
Innanzitutto i giovani democratici si dicono soddisfatti della scelta di riconfermare Giorgio Napolitano quale presidente della Repubblica. Una scelta che li rasserena dopo il caos dei giorni scorsi legato alla nuova elezione dell’ex capo dello Stato. Caos nato soprattutto quando si è paventata la possibilità di un voto congiunto Pd-Pdl per eleggere Franco Marini. Per l’occasione infatti, i Giovani Democratici hanno lanciato un messaggio simbolico di dissenso occupando le sedi del partito in tutta Italia.
Alla fine è stato scelto di rieleggere Napolitano seppure per farlo siano stati necessari anche i voti del partito di Silvio Berlusconi. Adesso, inoltre, occorre formare un governo di larghe intese. Nessuno dei partiti da solo, infatti, ha i numeri per farlo, ma i giovani del Pd continuano a non volere nessun accordo con il Pdl. «Nessun inciucio», dice Daniele Sorelli, delegato nazionale alla cultura dei Giovani Democratici, presente alla riunione. Non solo. Sono convinti che lunico accordo possibile sia quello con il Movimento cinque stelle «che adesso non può più usare il segretario Pierluigi Bersani come scusa per non accettare, perché si è dimesso», continua Sorelli. E il collante che potrebbe unire Pd e M5S, secondo i Giovani Democratici, «potrebbe essere una figura terza che abbia i numeri per un nuovo governo per affrontare i problemi principali del paese», dichiara Sorelli.
Il giurista Stefano Rodotà, tanto voluto e votato come presidente della Repubblica dai cinque stelle in ognuno dei turni che si sono svolti in Parlamento, e quindi una possibile proposta dei grillini qualora accettassero questa opzione, non sembra però un buon candidato ai giovani Pd. «È troppo caratterizzato come soggetto di parte dopo tutto il clamore dei giorni scorsi», spiega il delegato nazionale.
E durante la riunione del direttivo regionale non solo di problemi nazionali si è parlato, ma anche della Sicilia e delle sue sorti. Al presidente Rosario Crocetta e alla componente regionale del partito Democratico chiedono dunque un rafforzamento dell’attività di governo, nel segno del cambiamento e della discontinuità con le precedenti amministrazioni regionali. «È molto importante dare concretezza alle tante promesse fatte. Serve discontinuità. afferma ancora Daniele Sorelli Non si può, ad esempio, chiudere un bilancio peggiore di quello del governo Lombardo».
E in attesa di risposte per il prossimo 24 aprile è stata indetta una manifestazione regionale per ribadire ulteriormente la volontà, da parte dei giovani del partito Democratico, di volere avere nulla a che fare con «Berlusconi e il suo gruppo che tanto male hanno fatto in questi anni. Faremo la nostra parte per evitarlo», conclude il delegato nazionale alla cultura dei giovani del Pd, Daniele Sorelli.
[Foto di Pd Valle d’Aosta]