Pd, la ‘pace’ imposta da Roma

Il ‘grande’ accordo è arrivato. Il centrosinistra di Palermo ha raggiunto l’unità. Le elezioni primarie si celebreranno il prossimo 4 marzo (mentre ancora non sappiamo quando si celebreranno le elezioni comunali, visto che la giunta regionale presieduta da Raffaele Lombardo, bontà sua, non ha deciso la data). Tutti i protagonisti hanno annunciato che saranno in lista (anche se le voci di corridoio danno Rita Borsellino candidata a sindaco e Leoluca Orlando che si ritirerebbe, ma pronto ad appoggiarla con una lista tutta sua).
Resta qualche dubbio. E qualche ambiguità. Il dubbio – piuttosto fondato – è che la ‘pace’ sia stata imposta da Roma. Le ambiguità hanno tre nomi: Antonello Cracolici, Giuseppe Lumia e Raffaele Lombardo. Il ‘patto’ prevede che il candidato a sindaco di Palermo del centrosinistra non dovrà stringere accordi con il Terzo polo. Ma alla Regione due esponenti del Pd – Cracolici e Lumia – appoggiano il governo Lombardo.
Come finirà? Ieri, nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Reale, il leader dell’Udc siciliana, Giampiero D’Alia, ha invtato il Pd siciliano alla coerenza: se il partito non deve fare accordi con il Terzo polo, non può rispettare il dicktat al Comune di Palermo e ignorarlo alla Regione. il discorso di D’Alia non fa una grinza.
Coscendo Cracolici, Lumia e Lombardo, però, si rischia la sceneggiata. L’appiglio potrebbe essere rappresentato dalla formula linguistica tortuosa scelta per dire “no” al Terzo polo. In pratica, il candidato a sindaco non dovrà fare accordi con chi ha contribuito a sfasciare la città. La formula, lo ripetiamo, non è soltanto ambigua, ma anche fuori dal tempo e dallo spazio, soprattutto se è rivolta – come sembra – ai politici palermitani. Perché se è facile trovare, tra i politici made in Palermo, chi ha prodotto danni alla città, diventa difficile, se non impossibile, trovare un politico che abbia fatto qualcosa di serio nel capoluogo siciliano, soprattutto negli ultimi dieci anni. Insomma, diciamolo: la formula scelta dal Pd è una mezza aporia politica.
Invece di ricorrere queste parole ambigue, i dirigenti di questo partito avrebbero fatto bene a scrivere Terzo polo. Perché adesso Cracolici e Lumia potrebbero cominciare a ‘cavillare’, spiegando che il Terzo polo non ha partecipato allo sfascio di Palermo. E, in parte, ne avrebbero ben donde. L’Udc di D’Alia, ad esempio, non ha avuto nulla a che vedere coni disastri del sindaco uscente, Diego Cammarata. Se quello che sta scritto nel documento verrà applicato, il candidato a sindaco del centrosinitra potrà benissimo ‘chiudere’ accordi con l’Udc.
Alla ‘premiata ditta Cracolici & Lumia, ovviamente, interessa molto di più Lombardo. E siccome, nella politica siciliana, Lombardo è stato e continua ad essere, pirandellianamente, uno, nessuno e centomila, non è da escludere che i ‘dioscuri’ del Pd panormita porteranno a esempio quella parte di Lombardo che è stata contro Cammarata e non a suo favore; quella parte di Lombardo che è stata contro Berlusconi e non a suo favore; quella parte di Lombardo che è stata contro la mafia (?) e non a suo favore e via continuando.
Insomma: prepariamoci a nuove “brunellate” (il copyrigt è di Italo Tripi su facebook).

Brunello: aggettivo in voga nella Palermo degli anni ’70: sta soggetto poco serio; mentre “brunellata” potrebbe stare per buffonata o sceneggiata: insomma, per il Pd siciliano dovrebbe funzionare…

 


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