PD: il ‘Gatto & la Volpe’ (Crocetta & Lumia) sotto le ali di Matteo?

OVVIAMENTE PARLIAMO DI RENZI (MEGLIO SPECIFICARE…), FUTURO SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO. INTANTO, MENTRE IL PRESIDENTE, IL SENATORE E I TRE ‘CAPI’ DI CONFINDUSTRIA SICILIA DIFENDONO LE POLTRONE, A SALA D’ERCOLE CONTINUA LA PARALISI. E L’ISOLA AFFONDA, AFFONDA, AFFONDA…

Al momento attuale, l’unico dato certo della politica siciliana è che Sala d’Ercole è paralizzata. Si sa che in Commissione Finanze è arrivato il disegno di legge sulle variazioni di bilancio. Ma nessuno sa quando inizierà il dibattito parlamentare. E’ arrivato anche il Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria), ormai considerato una delle cose più inutili della politica italiana. Dovrebbe guidare i parlamentari nella redazione di Bilancio e Finanziaria. In realtà, non gliene frega niente a nessuno, tant’è vero che, spesso, viene approvato dopo l’approvazione di Bilancio e Finanziaria, quasi a dimostrare che questo Dpef è una ‘minchiata col giummo’…

Insomma, settembre è passato in cavalleria. Le Commissioni si sono cimentate con le audizioni. L’Ars si è baloccata sui tagli alle indennità di parlamentari e alti burocrati del ‘Palazzo’. Ma di cose serie, nemmeno l’ombra.

Insomma, Parlamento dell’Isola bloccato, economia ferma, occupazione sotto zero, disoccupazione alle stelle, affarismo dilagante (terribile la denuncia di qualche giorno fa della Cgil sugli imbrogli nelle energie alternative: accuse alle quali avrebbe dovuto rispondere il Governo e non la burocrazia…), mezza Sicilia in piazza per protestare un giorno sì e l’altro pure.

Il Governo Crocetta ‘galleggia’ sulle bombe sociali. Con la convinzione – a nostra avviso mal riposta – che non esploderanno…

Oggi, intanto – notizia già nota – si riunisce la direzione regionale del PD siciliano. All’ordine del giorno c’è l’elezione di Matteo Renzi a segretario nazionale del Partito. In realtà, ci sarebbero gli adempimenti congressuali. Ma siccome è già stato stabilito che si voterà con primarie aperte, Renzi dovrebbe essere eletto senza problemi.

Gli effetti dell’elezione prossima ventura di Renzi si sono già registrati in Sicilia. Dove il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il senatore Giuseppe Lumia si sono già precipitati per ripararsi sotto le ali del futuro segretario nazionale del PD.

Che cosa abbiano in comune Crocetta e Lumia da una parte e i renziani di Sicilia dall’altra parte non è ancora chiaro. Un dato che si desume dalle dichiarazioni a ‘trasi e nesci’ di Davide Faraone è che i renziani potrebbero assicurare una ‘copertura’ a Crocetta e Lumia. Evitando, per esempio, di farli buttare fuori dal PD.

Ovviamente, un eventuale asse tra l’accoppiata Crocetta-Lumia e i renziani siciliani sputtanerebbe questi ultimi. In queste ore, ad esempio, i seguaci del ‘Gatto e la Volpe’ (parliamo sempre di Crocetta e Lumia) farebbero circolare la tesi che il Megafono – il Movimento fondato dal governatore dell’Isola e dal senatore – non sarebbe alternativo al PD, ma sarebbe una costola dello stesso Partito Democratico. PD e Megafono ‘federati’, insomma.

Tesi bizzarra. Interpretazione che che si scontra con quanto avvenuto alle recenti elezioni comunali. Dove il Megafono, in tanti Comuni, ha presentato candidati alternativi al PD, facendo perdere allo stesso Partito Democratico un paio di Sindaci, un congruo numero di consiglieri comunali e tanti voti.

Per non parlare del ‘casino’ combinato a Ragusa dove il PD, contro la base del Partito, ha candidato a Sindaco un ex democristiano, costringendo tantissimi elettori del PD a votare per il candidato Sindaco del Movimento 5 Stelle.

Insomma, la storia che il Megafono si può ‘federare’ al PD è una buttanata politica. La verità è che Crocetta e Lumia sono due Abati Vella in versione politica, pronti a ‘tradurre’ i fatti a proprio uso e consumo.

Per ora, ad esempio, tutto il ‘bordello’ si concentra su tre elementi:

1) le poltrone di governo e di sottogoverno che Crocetta, Lumia e i tre ‘capi’ di Confindustria Sicilia (Antonello Montante, Ivan Lo Bello e Giuseppe Catanzaro) si vogliono tenere strette;

2) le candidature alle elezioni europee,

3) la segreteria regionale del Partito.

Fino a prima dell’abboccamento tra Crocetta e Lumia da una parte e i renziani siciliani dalla’altra parte, il destino di Crocetta e Lumia sembrava segnato: avrebbero dovuto essere sbattuti fuori dal PD. Stranamente, da quando prima Fabrizio Ferrandelli e poi Faraone si sono messi a fare ‘filosofia del nulla’ (branca del ‘pensiero politico’ molto in linea con il Governo Crocetta…) tutto si è bloccato. Tanto che si sussurra che Crocetta e Lumia avrebbero già ‘chiuso’ l’operazione con i renziani. Cosa, questa, che dopo l’elezione di Renzi si dovrebbe concretizzare in un’apertura di Crocetta e Lumia al PD (con un bell’assessorato a Ferrandelli) e nella candidatura alle elezioni europee per Lumia.

Vero? Falso? Non si sa. Renzi non è ancora segretario nazionale del PD. E il Partito, in un rigurgito di dignità, potrebbe sempre sbattere fuori Crocetta e Lumia che di danni, ad oggi, ne hanno fatto già tanti.

Questa seconda tesi ha una sua veridicità nel fatto che, sottotraccia, prenderebbe piede un altro scenario. Che si concretizzerebbe nel caso in cui anche la via renziana al PD di Crocetta e Lumia dovesse ‘affumarsi’. In questo caso il presidente della Regione, il Senatore, i tre ‘capi’ di

Confindustria Sicilia, gli assessori regionali, i deputati dell’Ars raccattati qua e là (la dizione sarebbe un’altra…) e tutto l’esercito di nominati si concentrerebbero per dare vita a una lista per le elezioni europee.

Questa seconda tesi circola sulla rete. Sostenuta dal fatto che alle elezioni europee si vota con il proporzionale puro. Contrariamente a chi la propugna, noi optiamo per la prima tesi – cioè per l’accordo trasformista tra renziani e l’accoppiata Crocetta-Lumia. Per un motivo semplice: perché al di là del ‘Minculpop’ messo in campo da Crocetta, Lumia e dal ‘codazzo’ di sostenitori per ‘magnificare’ le ‘gesta’ del presidente della Regione e dei suoi assessori, l’attuale Governo regionale è un disastro totale (e morale).

A nostro modesto avviso, il Megafono il parlamentare europeo non lo beccherebbe nemmeno con le bombe.

Terzo ‘bordello’: la segreteria regionale. L’elezione del segretario regionale del PD dovrebbe andare in scena a marzo (o quasi). Si dovrebbe votare, anche in questo caso, con le primarie aperte. Non è un mistero che Crocetta e Lumia vorrebbero candidare l’attuale assessore alla Formazione professionale, la bella Nelli Scilabra.

Cosa, questa, che consentirebbe a Crocetta e soprattutto a Lumia di mettere le mani sulla segretaria regionale del PD. Ma poiché Lumia è inviso a quasi tutto il Partito – e soprattutto alla base del Partito – mezza Sicilia si presenterebbe alle primarie per il piacere di ‘impiombare’ non Nelli Scilabra, ma la candidata di Lumia.

Ovviamente, nemmeno l’eventuale candidatura di Lumia alle europee filerebbe liscia. A guadagnarsi sarebbe solo il PD siciliano, perché migliaia e migliaia di persone di tutti gli schieramenti politici che non sopportano Lumia (credeteci: in Sicilia sono tanti, perché sono tanti i siciliani che hanno le scatole piene dei ‘Professionisti dell’Antimafia’) si catapulterebbero sì a votare per il PD, ma per i candidati alternativi a Lumia.

Il Partito Democratico siciliano prenderebbe un sacco di voti, ma Lumia…

 


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