Il piano di investimenti del governo nazionale potrebbe subire delle modifiche. A reclamare un ripensamento sull'elenco di siti che dovrebbero beneficiare dei 2.5 miliardi di euro è la commissione Bilancio dell'Ars, secondo cui il governo Crocetta avrebbe escluso mezza Isola. Da Enna ad Agrigento, da Siracusa a Trapani
Patto per la Sicilia, chiesta rimodulazione Troppe aree dimenticate a favore di Gela
Una pura formalità che è diventata un problema insormontabile. Doveva essere un elenco sottoposto al ministero in attesa di una semplice approvazione e rischia di diventare l’ennesimo caso di una stagione in cui manca di tutto nella politica siciliana. La commissione Bilancio dell’Ars, presieduta da Vincenzo Vinciullo, ha votato ieri all’unanimità una risoluzione per impegnare il governo regionale alla rimodulazione del Patto per la Sicilia che prevede la spesa in due anni di 2,5 miliardi di euro.
A far saltare il banco, l’audizione dell’assessore regionale all’economia Alessandro Baccei che ha dichiarato di non conoscere nel dettaglio la vicenda. D’altronde, già in precedenza lo stesso Crocetta era stato invitato a fornire criteri, metodi e scelte di strategia che avevano portato alla definizione del piano in questione. Per alcuni il documento, con cui si chiede a Roma una serie di importanti interventi infrastrutturali, aveva finito con l’escludere, o poco valorizzare, intere aree della Sicilia: Agrigento, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, per esempio. A favore, invece, di territori come l’area di Termini Imerese o Gela. «La nostra risoluzione – ha commentato Vinciullo – è finalizzata a rimodulare gli interventi. Non va strumentalizzata e non vuole strumentalizzare nulla».