Gli ultimi obiettivi dei malviventi sono stati l'istituto comprensivo Don Milani e il tecnico economico Gioacchino Russo. Rassegnati i docenti che parlano di «situazione insostenibile». Le indagini sono affidate ai carabinieri del comando locale che stanno visionando le riprese dei sistemi di sorveglianza
Paternò, torna in azione banda dei computer Nelle ultime settimane rubati 28 pc da scuole
«È diventata una situazione insostenibile. Subiamo continue intrusioni di ladri e vandali che non fanno altro che recare un danno ai piccoli studenti della nostra scuola». Si tratta dello sfogo, dopo il furto di due computer, di alcuni insegnanti dell’istituto comprensivo Don Milani di Paternò. L’azione dei ladri, presumibilmente appartenenti a una banda, questa volta si è allargata anche all’istituto tecnico economico Gioacchino Russo, in via Parini, all’interno di una zona densamente popolata .
In corso le indagini da parte dei carabinieri di Paternò, che hanno già effettuato un sopralluogo alla ricerca di elementi utili per poter individuare gli autori dei colpi. «Ormai non è rimasto nulla», spiegano i docenti. Nelle prossime ore gli inquirenti, una volta verificata l’operatività del sistema di videosorveglianza della scuola Don Milani, potrebbero visionare le immagini. Circa 15 giorni addietro i malviventi avevano fatto visita alla stessa scuola, portando via 12 computer. Un furto su commissione secondo gli investigatori, con un valore della refurtiva di circa cinquemila euro.
Stessi obiettivi anche nel colpo all’istituto tecnico economico. I ladri, dopo aver forzato una porta d’ingresso, hanno fatto irruzione dentro l’aula informatica portando via quattro monitor con i relativi computer. Anche per questo episodio stanno indagando i carabinieri con l’ausilio delle immagini del sistema di sorveglianza. Non è la prima volta che la banda dei computer prende di mira un liceo. Tre settimane addietro quattro uomini avevano depredato il liceo scientifico Enrico Fermi di corso del Popolo portando via dieci apparecchi elettronici. Secondo gli inquirenti le varie azioni sarebbero opera della stessa banda.