Paternò, scuola chiusa per infiltrazioni d’acqua Appena una settimana dopo la fine dei lavori

Le scuole di Paternò fanno, nel vero senso della parola, acqua da tutte le parti: edifici scolastici formato scolapasta o perché in attesa di interventi di riqualificazione che tardano ad arrivare oppure già fatti, ma probabilmente eseguiti in modo allegro, visto che le infiltrazioni sono tornate ad una settimana esatta dalla consegna dei lavori e dalla riapertura della struttura. Ma andiamo con ordine. 

Infiltrazioni d’acqua dovute alle piogge degli ultimi giorni, si sono manifestate all’interno delle aule scolastiche del plesso scolastico di via Degli studi, struttura a due piani che ospita dieci aule del primo circolo didattico Lombardo Radice, e due passi della scuola media Virgilio. Fin qui nulla di eccezionale se non fosse il caso di ricordare che il plesso di via Degli studi era stato consegnato nella disponibilità dei due istituti scolastici, soltanto giovedì 19 febbraio, visto che la scuola nei mesi scorsi era stata sottoposta a lavori di riqualificazione; grazie ad un finanziamento di 155mila euro, erogato dal dipartimento regionale di Protezione Civile. 

L’edificio era stato oggetto di un intervento di messa in sicurezza degli elementi non strutturali, in tutti gli ambienti, sia interni che esterni. A questo si sono aggiunti i lavori di restyling, con la riqualificazione del pavimento del piano terra, la sistemazione dell’impianto elettrico e di buona parte degli infissi del primo piano. Già dalla fine di ottobre le aule del piano terra sono state rioccupate dalle classi della materna del primo circolo didattico, mentre soltanto da lunedì il primo piano è disponibile. 

«Da appena qualche giorno abbiamo effettuato il trasloco di due aule e abbiamo trovato i soffitti delle classi già bagnati a causa delle infiltrazioni – spiega Ornella Peri, dirigente della Lombardo Radice – per di più un ala del plesso è totalmente al freddo essendo la pompa di calore guasta. Per queste ragioni non ho proceduto al trasloco dal plesso centrale di via Emanuele Bellia a quello di via degli studi di altre aule. Chiedo l’immediato ripristino dei locali». 

Da qui la decisione del responsabile della sicurezza della scuola, Nanni Saccone, di interdire a tempo indeterminato l’utilizzo dell’intero primo piano dell’immobile; studenti quindi costretti a traslocare nuovamente, dopo soli quattro giorni, e ritornare al plesso centrale di via Bellia. 

«Lunedì effettueremo un attento sopralluogo sul tetto della scuola con i tecnici del comune – ha affermato Valentina Campisano, assessore alla pubblica istruzione alla quale il sindaco Mauro Mangano ha affidato la patata bollente – Vogliamo capire se l’intervento effettuato è stato fatto con esattezza, oppure era necessario intervenire in modo diverso». 

Dal problema di via degli Studi si passa a quello dell’edificio di viale Kennedy che ospita il quarto circolo didattico Virgillito, dove negli scorsi mesi si sono registrati crolli del soffitto causa infiltrazioni. Dopo diverse settimane dall’ultimo sopralluogo, il Comune non ha ancora proceduto a installare le reti di protezione nei soffitti: si sarebbe dovuto trattare di un intervento tampone pari a 50mila euro, in attesa del completamento del progetto definitivo di 600mila euro che dovrebbe risolvere l’annoso problema. 

Tuttavia è concreto il rischio di perdere i soldi del finanziamento, visto che ancora il Comune non ha inviato alla Regione il progetto esecutivo. Il tutto dipenderebbe dal fatto che il dirigente che segue il progetto è oberato di lavoro. «Francamente non so se sia cosi – ha proseguito l’assessore Campisano – perché solo da qualche giorno sto seguendo queste problematiche; se fosse cosi ci attrezzeremo, in modo tale che in tempi celeri si possa completare l’iter. Posso comunque dire che il mio obiettivo è quello di poter appaltare i lavori per giugno, in modo tale che per il periodo delle vacanze estive, si possono eseguire gli interventi senza intralciare le normali attività didattiche».

Negli ultimi giorni, secchi stracci e scope sono ormai considerati come una sorta di addobbi per aule scolastiche e corridoi. E ieri un centinaio di genitori esasperati «dalle promesse non mantenute» hanno inscenato un sit-in di protesta davanti alla sede del palazzo comunale, per essere successivamente ricevuti dagli assessori Agostino Borzì e Valentina Campisano. Non sono mancati momenti di forte tensione, ma Campisano ha garantito che entro dieci giorni saranno effettuati i lavori tampone di messa in sicurezza. 

Intanto i consiglieri comunali Guerina Buttò, Vito Rau, Giancarlo Ciatto, Turi Fallica, Ignazio Mannino, Nino Valore, Pietro Cirino, Sergio Signorello, Roberto Faranda, hanno diffuso una nota accusando l’amministrazione di «assoluta inadeguatezza» e analizzando i problemi delle scuole. «La situazione negli edifici è ormai insostenibile. Quello che stanno vivendo ormai da mesi, per non dire da anni, alunni, famiglie e operatori scolastici è gravissimo. I dirigenti scolastici, sempre più soli, non hanno più tempo per svolgere il proprio ruolo, perché occupati costantemente nella gestione di queste emergenze.  Risorse economiche e umane vengono spese inutilmente, senza un’efficace progettualità politica. Politica, quella di questa amministrazione, che appare assolutamente sorda a questi problemi».


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Un plesso del Lombardo Radice era stato consegnato il 19 febbraio dopo interventi di riqualificazione costati 155mila euro. Ma quando studenti e professori sono entrati nelle classi hanno trovato i soffitti bagnati. Primo piano interdetto e alunni costretti a un nuovo trasloco. L'assessore: «Verificheremo se i lavori sono stati fatti con esattezza». Guarda le foto

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