Ieri la giunta si è riunita appositamente nella direzione sanitaria del Santissimo Salvatore, alla presenza del direttore Giuseppe Spampinato. L'edificio è chiuso da una decina di giorni per via della denuncia-querela di una decina di dipendenti, che lo ritengono insicuro. Il sindaco: «Non permetteremo altri tagli»
Paternò, scontro sulla sospensione laboratorio analisi Asp: «Nessuno ha interesse a chiudere alcun reparto»
«Fino ad ora ci è andata bene. Ma cosi non si può continuare a lavorare. Il Santissimo Salvatore di Paternò – dicono gli anestesisti del nosocomio paternese – è l’unico presidio ospedaliero del distretto (che comprende anche Biancavilla e Bronte) dove c’è la chirurgia d’urgenza. Non si può avere un laboratorio analisi a mezzo servizio. Tutto ciò – aggiungono – potrebbe mettere in pericolo delle vite umane». Dichiarazioni raccolte ieri, durante la giunta comunale svoltasi proprio nella direzione sanitaria dell’ospedale, alla presenza del sindaco Nino Naso, degli assessori e del direttore sanitario del distretto Catania 2 Giuseppe Spampinato. Nel corso della quale si è discusso animatamente della temporanea chiusura del laboratorio di analisi, il cui edificio è ritenuto poco sicuro da alcuni dipendenti.
«L’invio degli esami del sangue al laboratorio di Biancavilla potrebbe comportare la perdita di tempo prezioso. Fortunatamente – aggiungono gli anestesisti del Santissimo Salvatore – fino a ora non è successo nulla di terribile». Non si è fatta attendere la replica di Giuseppe Spampinato: «Quale anestesista – attacca – mi può presentare un documento scritto dove c’è specificato che un paziente non ha potuto fare qualcosa, indicandomi le motivazioni? Mi portino un solo dato. Ho la sensazione – prosegue il dirigente Asp – che ci sia della gente che voglia cavalcare la tigre del dissenso. Diffondere in giro notizie non vere significa procurare illegittimamente un allarme sociale».
La decisione di sospendere le attività del laboratorio è stata presa dai vertici dell’azienda dopo un ordine di servizio firmato da Pietro Cortese, direttore del dipartimento di patologie cliniche. Una decisione assunta dinnanzi a una denuncia-querela presentata da una decina di dipendenti, convinti che la struttura sia pericolosa per lavoratori e utenti. Tutti ciò ha comportato un depotenziamento del servizio offerto dal laboratorio: i prelievi continuano ad essere effettuati, e poi le elaborazioni vengono inviate agli ospedali di Bronte e Biancavilla. Un discorso analogo vale per il pronto soccorso: per i casi urgenti è previsto il prelievo del sangue e, attraverso una staffetta, il trasporto delle provette a Biancavilla.
In una precedente riunione il primo cittadino Nino Naso aveva avuto rassicurazioni sul fatto che la strumentazione del laboratorio non sarebbe stata toccata. Ma non è andata esattamente così. Negli ultimi giorni, invece, gli strumenti utilizzati per gli esami riguardanti l’emoglobina glicosilata e le allergie. Secondo l’Asp si tratterebbe di una scelta necessaria per non interrompere il servizio. Duro il sindaco: «L’azienda ospedaliera può contare sulla nostra collaborazione, ma il laboratorio d’analisi deve essere subito ripristinato in toto. Non possiamo tollerare ulteriori tagli, non lo possiamo permettere. Saranno presentate proposte concrete. Se l’azienda sanitaria non formulerà risposte risolutive concrete, la Giunta provvederà, con i propri tecnici, a valutare quanti locali chiusi esistono e quali possono essere utilizzati per contenere il laboratorio d’analisi».
Da parte sua Spampinato ha precisato che «c’è la massima disponibilità dell’Asp e la totale apertura per trovare le soluzioni positive per l’ospedale. Nessuno ha interesse a distruggere qualcosa o a chiudere reparti». E c’è una nuova soluzione tampone. Tre stanze dove un tempo era dislocata la cardiologia, che sarà collocata altrove, saranno utilizzate per i prelievi e ospiteranno le attrezzature per le elaborazioni d’analisi di estrema urgenza. Le altre provette viaggeranno verso i presidi ospedalieri di Bronte e Biancavilla. Frattanto da Spampinato arriva una conferma: «Sarà recuperato – afferma – l’edificio a 4 piani – da 800 metri quadrati ciascuno – mai ultimato, attiguo al padiglione ex Pediatria. In uno di questi piano avremo il nuovo laboratorio di analisi. C’è la progettazione in corso».