Non si placano le polemiche scatenate pochi giorni fa dalla presa di posizione di alcuni dipendenti, che ritengono insicura la struttura ospedaliera. I vertici dell'Asp illustrano il metodo che verrà impiegato temporaneamente. Duro il sindaco Nino Naso: «Non si può agire senza il supporto di perizie tecniche»
Paternò, chiuso edificio laboratorio di analisi «C’è soluzione tampone, nessun disservizio»
«Resta chiuso l’edificio dove era collocato il laboratorio di analisi attivo al Santissimo Salvatore di Paternò, mentre l’attività di prelievo e di elaborazione delle analisi cliniche non ha mai subito alcuna sospensione». Lo spiega a MeridioNews Giuseppe Spampinato, direttore del distretto sanitario Ct2 dell’Asp. «Quest’ultima sarà effettuata da domani nelle stanze attigue al day hospital e a Cardiologia, ospitate nel corpo centrale dell’ospedale. Si tratta di una situazione provvisoria. L’utente sia interno che esterno – aggiunge – non subirà alcun disservizio». Una dichiarazione che giunge a seguito delle polemiche scatenate dall’ordine di servizio firmato da Pietro Cortese, direttore del dipartimento di patologie cliniche. Alla base del provvedimento c’è l’iniziativa di una decina di dipendenti del laboratorio di analisi: l’edificio, secondo loro, non è sicuro, e anzi sarebbe pericoloso per il personale e l’utenza.
«Sono arrivate una denuncia e una diffida all’ispettorato del lavoro e alla direzione Asp di Catania – aggiunge Spampinato -. Nel momento in cui viene evidenziato che stiamo mettendo in pericolo la vita di questi signori o la loro incolumità fisica e psichica, come ci saremmo dovuto comportare? Un esposto cosi violento, così spaventoso – attacca – non l’ho mai visto. Per altro non è accompagnato da una perizia tecnica. Sarà adesso l’autorità giudiziaria a chiedere precise indicazioni».
Nella mattina di oggi il sindaco Nino Naso ha incontrato il direttore sanitario Franco Luca, lo stesso Spampinato e Cortese. Poi ha avuto un faccia a faccia con Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Asp. Al termine, il suo commento è stato piuttosto duro: «Non si possono improvvisare ordini di servizio o tagliare settori con una certa leggerezza. Essendo la massima autorità sanitaria – aggiunge – ho detto di sospendere qualsiasi ordine di servizio che era stato fatto dall’azienda. Non si può agire così – insiste – e prendere provvedimenti senza il supporto di perizie tecniche».
Prova a gettare acqua sul fuoco Franco Luca: «Nessuno ha intenzione di togliere qualcosa all’ospedale di Paternò. Il problema è la segnalazione fatta dai lavoratori che ritengono la struttura inadeguata e non a norma, quindi a rischio. L’azienda – continua – non può fare altro che prendere in considerazione questa diffida e agire di conseguenza».
La soluzione tampone prevede tre stanze attigue al day hospital che, da domani, saranno utilizzate per i prelievi. Locali che ospiteranno attrezzature per elaborazioni di emergenza. Il resto delle provette con analisi cliniche speciali viaggeranno verso i presidi ospedalieri di Bronte e Biancavilla. La stessa cosa vale per le emergenze al pronto soccorso: una volta effettuato il prelievo al paziente, in 8 minuti una staffetta si recherà al nosocomio biancavillese. Ricevuta la notizia, il sindaco ha infine smussato i toni: «È stata garantita la continuità di servizio – dice Naso – questo è importante».