Il Comune e la Regione Siciliana hanno firmato un protocollo d'intesa per la valorizzazione del maniero. Che però ha bisogno dei lavori di messa in sicurezza della terrazza, piena di crepe per via della scarsa qualità dei materiali utilizzati. «Dobbiamo puntare alla valorizzazione totale», dice il sindaco
Paternò, nuovo personale al Castello Normanno «Più ore di apertura e visite guidate per turisti»
Una convenzione tra il Comune di Paternò e la Regione Siciliana per valorizzare il Castello Normanno. È il documento che è stato firmato, all’interno del maniero, dal sindaco in persona. Un’intesa che permetterebbe una maggiore fruizione del maniero attraverso l’impiego di personale della Regione, già a partire dalle prime settimane del 2017, con conseguente ampliamento degli orari di apertura e nuovi appuntamenti culturali. Nonostante la conferenza stampa per annunciare la sottoscrizione, spiccavano alcune assenze: quella della Pro loco di Paternò e dell’associazione SiciliaAntica, due realtà da sempre attive nella valorizzazione proprio del Castello.
«L’obiettivo di questo progetto è inserire il monumento paternese all’interno di un circuito turistico più ampio», spiega Maria Costanza Lentini, direttrice del polo regionale per i siti culturali del Catanese. Un percorso che, ci tiene a sottolineare il sindaco Mauro Mangano, l’amministrazione aveva già intrapreso. «Abbiamo lottato prima per aprire il Castello Normanno e dopo per riscoprirlo con le visite guidate. Adesso – prosegue Mangano – dobbiamo puntare alla promozione totale e alla valorizzazione».
La sottoscrizione tra Comune e Regione Siciliana dovrebbe produrre un primo risultato prima della fine di quest’anno. Tuttavia per rendere più «appetibile» l’immagine del Castello Normanno è necessario intervenire nella parte esterna dell’edificio, sistemando e riqualificando la terrazza attigua al Castello, il cosiddetto Belvedere. Uno spazio in cui da anni, ormai, crepe profonde e avvallamenti rendono pericolose le visite di turisti o di semplici curiosi. Cosa che aveva richiesto la necessità di transennare i due ingressi che fanno accedere alla zona, dopo uno scivolamento ulteriore del terreno sottostante.
Alla fine degli anni Sessanta furono effettuati dei lavori di sistemazione dello spazio tra la Chiesa Matrice e il Castello Normanno: uno slargo non lineare e di difficile accesso. Da qui il progetto di costruire un terrapieno ampio retto da un muro di contenimento alto circa sei metri e spesso oltre un metro e mezzo. Alle spalle del Castello era presente un’area su cui fu realizzato il terrazzamento, riempito con il materiale di risulta derivante dai lavori di realizzazione di via dei Normanni, una delle due strade che collega la Collina Storica con piazza Santa Barbara.
Questa situazione non rende insicuro il Castello Normanno: la sua stabilità non è in discussione. Le crepe presenti nel terrazzo o ai margini del muro di contenimento deriverebbero dalla qualità scadente del materiale usato nel riempimento. Con l’andare del tempo – sono passati oltre 40 anni – il terreno sottostante ha perso solidità. È necessario un tavolo tecnico tra Comune, Regione e sovrintendenza per programmare un intervento di messa in sicurezza.