I 47 lavoratori part-time di nuovo a confronto con il primo cittadino, alla presenza dei sindacati di settore. L'amministrazione comunale valuta due diverse possibilità per venire incontro alle loro rivendicazioni. I presenti parlano di «incontro costruttivo». Allo studio una collaborazione con l'acquedotto municipale
Paternò, nuovo incontro tra gli ex Lsu e il sindaco Ipotesi per aumentare le ore di lavoro settimanali
A Paternò si apre uno spiraglio per i 47 ex Lsu stabilizzati nel 2004 e assunti con contratto part-time, che potrebbero vedere accolta, almeno parzialmente, la loro richiesta di aumentare le ore lavorative settimanali, che attualmente sono 26. Dopo la protesta della scorsa settimana, con un’assemblea autoconvocata nella stanza del sindaco Mauro Mangano, nella mattina di ieri i lavoratori hanno nuovamente incontrato il primo cittadino per avere risposte sulla possibilità di ottenere un impiego full-time.
I 47 ex precari avevano iniziato a lavorare per il Comune attraverso i cosiddetti lavori socialmente utili nel lontano settembre 1996. Da 12 anni vivono con stipendi mensili che, al netto delle imposte, variano tra i 600 e gli 800 euro. All’incontro di ieri erano presenti, oltre a Mangano, i sindacalisti della Cisl Pippo La Spina, Angelo Corsaro e Francesco Rapisarda, Il rappresentante della Fials Franco Sestito, nonché i capi unità operativa al bilancio e al personale Letizia Messina e Maria Rosa Maccora. Un incontro «costruttivo», così è stato definito dalle parti. Per venire incontro alle richieste, il Comune deve però trovare le risorse economiche necessarie.
L’amministrazione starebbe valutando due ipotesi. La prima sarebbe rappresentata dalla disponibilità annua di 70mila euro, che si verificherebbe se nove ex doposcuolisti accettassero la rateizzazione in tre anni del pagamento di oltre 800mila euro di stipendi arretrati. Questi ultimi si erano rivolti alla magistratura per chiedere l’assunzione con effetto retroattivo e il saldo degli emolumenti arretrati. Qualora non dovessero accettare la proposta della rateizzazione, per il Comune sarebbe quasi impossibile soddisfare per intero le rivendicazioni dei part-time. Se invece i 70mila euro fossero disponibili gli ex Lsu vedrebbero aumentate le ore lavorative settimanali dalle attuali 26 a 28. L’altra strada seguita dalla giunta paternese sarebbe stringere un rapporto di collaborazione con l’Ama, azienda municipale acquedotto. In questo caso la partecipata – anziché procedere all’esternalizzazione dei servizi – potrebbe selezionare specifiche figure professionali dall’elenco dei 47 lavoratori (tra loro ci sono amministrativi, operai e altre figure). L’azienda municipalizzata pagherebbe le ore svolte al suo servizio dal dipendente.
«Stiamo lavorando per trovare delle soluzioni che consentono un aumento delle ore a disposizioni di questi lavoratori», dice a Meridionews il sindaco Mangano al termine dell’incontro. «Abbiamo fatto il punto sulle possibilità che a mia avviso ci sono per aumentare le ore. Purtroppo con le scarse risorse a nostra disposizione non è stato possibile intervenire. Ma – prosegue il primo cittadino – si tratta di figure professionali importanti per la vita del comune». Pippo La Spina della Cisl è parzialmente soddisfatto, «in quanto, in questi giorni abbiamo lavorato con il personale al bilancio del Comune, per verificare – spiega il sindacalista – quali possibilità avessimo per venire incontro le esigenze dei 47 part-time».