Paternò, non ci sono soldi per studenti pendolari I genitori: «Così viene negato il diritto allo studio»

Le ristrettezze economiche del Comune di Paternò stanno generando le prime vittime. Con le casse comunali ormai sull’orlo delle disperazione, gli uffici alla ragioneria da giorno 1 marzo non pagano alla Fce il servizio di trasporto su rotaie e su ruota per oltre 500 studenti paternesi che frequentano scuole fuori dalla città. Così  stamattina circa 200 persone tra mamme e studenti molto arrabbiati hanno invaso gli uffici alla pubblica Istruzione di piazza della Regione. Dati alla mano, il Comune ha messo in bilancio – nel capitolo relativo al trasporto di studenti pendolari – circa 100mila euro per l’anno scolastico in corso. La somma però si è rivelata insufficiente in quanto rispetto agli anni precedenti il numero degli studenti fuori sede è in crescita. 

Nel dettaglio i genitori, visto il provvedimento del Comune paternese, per consentire la regolare frequentazione delle lezioni ai propri figli, sono stati obbligati a regolare presso gli uffici della Fce, l’abbonamento relativo al mese di marzo. Per gli studenti che frequentano gli istituti scolastici di Catania, in particolare il Liceo artistico, la quota mensile è di circa 81 euro; per l’Industriale di Belpasso l’abbonamento è di circa 70 euro, mentre per l’Alberghiero di Santa Maria di Licodia la quota è di quasi 51 euro. «La situazione è difficile, se non drammatica. Molti di noi non riescono a pagare questa somma del tutto imprevista», dicono i genitori che si sono ritrovati all’ex tribunale di piazza della Regione. «C’è il rischio concreto che molti dei nostri ragazzi non potranno più frequentare la scuola», continuano. 

Infatti erano circa una trentina i giovani che oggi, e probabilmente per l’intera settimana, hanno saltato le lezioni per mancanza dei mezzi. Inoltre, si sono registrati anche casi in cui all’interno di una stessa famiglia, sarebbero due o addirittura tre gli studenti ai quali occorrerebbe rinnovare l’abbonamento Fce. «Vogliamo che il sindaco o chi per lui si attivi per risolvere il problema. Lo studio è un diritto – hanno concluso i genitori – ma la sensazione è quella che qualcuno voglia ostacolarlo». Da parte sua l’assessora alla pubblica Istruzione Valentina Campisano ha dato appuntamento ai genitori per mercoledì alle ore 10 per illustrare come risolvere il problema. Secondo indiscrezioni, l’ipotesi che prende corpo in queste ore è quella di un rimborso che il municipio andrà a versare ai genitori degli studenti una volta approvato il bilancio 2016. Pochi, d’altra parte, i fondi arrivati all’ente dalla Regione Siciliana per questo servizio. 

Salvatore Caruso

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