Il prossimo 14 luglio varcherà la soglia dei novant'anni. Ex deputato nazionale della Democrazia cristiana e onorevole all'Ars per diverse legislature, ha un passato da vicesindaco e assessore e da anni si impegna nel settore della cultura. La sua ricetta per vincere le amministrative 2017 è puntare sull'unità
Paternò, la proposta del 90enne Nino Lombardo «Sicurezza? Coi droni che sorvolano il territorio»
Tra le novità piacevoli e allo stesso tempo impreviste per le amministrative 2017 a Paternò c’è la candidatura a sindaco di Nino Lombardo, 90 anni il prossimo 14 luglio, ex deputato nazionale della Democrazia cristiana e deputato regionale dell’Ars per diverse legislature. Lombardo, in passato vice sindaco e assessore del Comune paternese, è attualmente presidente dell’associazione culturale Il cenacolo. Di recente, prima di annunciare la sua discesa in campo, aveva donato al Comune di Paternò una biblioteca multimediale collocata all’interno della biblioteca G. B. Nicolosi di via Monastero. Autore in passato di numerose iniziative atte a valorizzare i beni monumentali e i progetti culturali cittadini, Lombardo tenta la strada per la poltrona di sindaco con il sostegno di una civica Niente sarà come prima.
Perché Nino Lombardo, 90 anni il prossimo luglio, ha deciso di candidarsi a sindaco?
«Ritengo di avere una proposta di amministrazione della città diversa dagli altri candidati. Secondo me può risolvere i problemi di questa città: parlo di un governo con tutti i candidati, con la collaborazione di consiglieri eletti nella maggioranza e nell’opposizione».
Paternò città agricola colpita da una profonda crisi nel settore. Rimedi per risolverla?
«Sono scettico che si possa uscire dalla crisi. In fondo, lavorare per uscirne non è una competenza esclusiva del Comune di Paternò. Noi abbiamo pochi strumenti: sono altri i soggetti, gli attori principali chiamati a intervenire sulla problematica».
Differenziata ai minimi storici e TARI esosa. Come si interviene?
«In primis si deve intervenire nell’organizzazione del servizio di raccolta, sicuramente carente ma costoso. Se fosse stato allestito e organizzato in modo razionale, avremmo avuto dei risultati anche nella percentuale della differenziata. Tuttavia bisogna anche ammettere che c’è una carenza nell’educazione della popolazione. Perché, ritengo, non è opportunamente informata e istruita, educata a praticare la differenziata».
Politiche giovanili e sport. Cosa Nino Lombardo può fare per lo sport e per i giovani paternesi?
«Secondo me lo sport in città ha molti aspetti positivi, in alcuni settori ha assunto una importanza a livello nazionale. Mi riferisco, per esempio, ai Red sox Paternò, campioni d’Italia di baseball. Bisogna agire, a mio avviso, sia sulle società sia sulle strutture sportive. Si proceda a un censimento, si migliorino le strutture là dove non sono in uno stato ottimale, si realizzino altri impianti se quelli già esistenti si dovessero rilevare insufficienti. Per i giovani bisogna pensare non solo ai divertimenti, ma anche alla cultura e al lavoro. I nostri giovani vogliono il lavoro; per questo ritengo che i nostri ragazzi bisogna coinvolgerli, facendoli sentire parte attiva di un progetto che pensi al loro futuro, facendoli partecipi delle scelte che li riguardano».
Bilancio. Comune sull’orlo del dissesto: come evitarlo e da dove fare giungere in città finanziamenti.
«Purtroppo sono accaduti dei fatti nuovi non prevedibili che hanno sconvolto le finanze del Comune: per esempio i debiti derivanti dalle sentenze sui doposcuolisti e la vicenda dell’Ipab. Fatti indipendenti dalle responsabilità degli attuali amministratori. Bisogna dialogare con i soggetti che hanno diritto a queste somme, facendo comprendere loro che una ulteriore dilazione potrebbe aiutare le sorti del Comune. Se loro insistono con i loro diritti maturati e riconosciuti da una sentenza, si arriva al collasso. Che se ne fanno di una città collassata e in ginocchio?».
Legalità e controllo del territorio. Come potenziare la sicurezza in città?
«Bisogna rafforzare il sistema di controllo. Aumentare il numero dei vigili urbani, per esempio. È assurdo lasciare sulle spalle dei carabinieri da soli la responsabilità della sicurezza in città. Quello che il Comune può fare, e che fino adesso ha fatto parzialmente, è potenziare i sistemi di videosorveglianza o allarmi sonori degli edifici pubblici, collegandoli con le forze dell’ordine. Peraltro ritengo che se dovessi essere eletto, si lavorerebbe per stilare una convenzione con una società di vigilanza privata che opererebbe in sinergia con i carabinieri. Si potrebbe pensare di utilizzare i droni per sorvegliare dall’alto il territorio».
Viabilità e vivibilità.
«È necessario procedere a un aggiornamento del piano generale della circolazione, ma fino ad adesso non c’è alcun progetto in tal senso. Ritengo che sia il caso costituire una commissione permanente che monitori e valuti quotidianamente la problematica della circolazione viaria. Così come ritengo che sia opportuna la realizzazione di una nuova circonvallazione esterna».
Lavori pubblici e urbanistica. Cosa si può fare per migliorarli?
«La nostra città sul piano urbanistico è a zero. Ai tempi della Prima Repubblica, in era democristiana, la problematica urbanistica della città veniva seguita dal preside della facoltà di Ingegneria dell’università di Catania. Adesso a dirigere l’urbanistica di Paternò non c’è nessuno e siamo arrivati al punto zero, per cui c’è un commissario ad acta che alla fine non fa nulla. Per quanto riguarda i lavori pubblici, tutto quello che è stato realizzato fino ad adesso è stato fatto tutto sommato bene. Devo però rilevare che da anni il Comune non ha un ufficio che si occupi dei finanziamenti europei a favore della città, con danni drammatici per la nostra comunità».
Lavoro e occupazione. Come può intervenire un sindaco per contrastare la disoccupazione.
«Il sindaco può creare le condizioni per i posti di lavoro. Abbiamo delle priorità su cui ci si deve applicare. Due le opzioni su cui si deve lavorare: la zona industriale di Tre fontane che deve essere completata, che deve alla fine ospitare investimenti. L’altra fonte che potrebbe creare lavoro è il progetto di un piano di sviluppo archeologico e monumentale. Una iniziativa che potrebbe portare in città finanziamenti europei».