Paternò, i braccianti sfruttati sul piede di guerra Sindacato: «Temiamo che la situazione precipiti»

È stata una denuncia precisa e circostanziata quella fatta da un gruppo di braccianti agricoli di Paternò, durante l’assemblea di categoria, tenutasi nella sede Uil di via Teatro, alla presenza del segretario Roberto Prestigiacomo. Stanchi di subire, i lavoratori hanno parlato del disagio a cui sono continuamente sottoposti per le conseguenze negative derivanti dal lavoro nero nelle campagne, sottopagato e sottoposto alla continua presenza dei caporali, che sempre più spesso sfruttano manodopera straniera e, in particolare, di origini rumene. «La nostra lotta non è contro il lavoratore straniero – spiegano all’unisono i braccianti presenti durante l’assemblea – Ma devono lavorare in regola, non per 20 euro al giorno. Molti di noi rimangono casa da mesi». 

Difficoltà sempre più pressanti, anche perché si avvicina il pericolo che centinaia di lavoratori, non avendo raggiunto per il 2016 un certo numero di giornate lavorative, non percepiscano le indennità di disoccupazione. In totale, a Paternò ci sarebbero oltre 2800 lavoratori delle campagne e più della metà non avrebbe lavorato a sufficienza. «Le presenze sono nettamente inferiori rispetto all’anno scorso – conferma il Roberto Prestigiacomo – Dobbiamo registrare un nuovo trend rispetto al passato: le aziende si rivolgono meno a marocchini, tunisini o egiziani ma molto di più a squadre di lavoratori rumeni. Ormai ci sono delle ditte di caporali nate dall’intesa tra paternesi e rumeni».

«Ci sono casi di lavoratori assunti che lavorano per un mese ma ufficialmente vengono pagati dalle aziende agricole solo per 12 giorni o meno. Invitiamo pertanto gli organi ispettivi a controllare i fatturati». Un altro degli aspetti legati allo sfruttamento e venuti fuori dai racconti dei braccianti. Ci sono cittadini paternesi regolarmente assunti che dovrebbero ricevere una busta paga in cui una giornata lavorativa vale 70 euro, in realtà «nonostante apparentemente siamo assunti secondo le norme previste, veniamo pagati a 70, 80 centesimi a cassetta. Lavoriamo a cottimo». Cioè una quarantina di euro per quasi undici ore giornaliere. 

Secondo la ricostruzione dei lavoratori, nelle campagne paternesi lavorano circa 400 cittadini rumeni, comprese le donne e i bambini. Una situazione di grave sfruttamento per arginare la quale sarebbe necessario fare più controlli nelle aziende agricole con l’obiettivo di stroncare il fenomeno. «Il responsabile dell’ufficio provinciale del Lavoro mi ha detto che ci sono solo due ispettori per l’intera provincia di Catania – conclude Prestigiacomo – Ho paura che la situazione, dal punto di vista dell’ordine pubblico, possa precipitare. Ma sono tanti, purtroppo, i braccianti che non denunciano. Perché temono di perdere quel poco lavoro che è rimasto».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]