Dal calcio alla pallavolo, passando per il softball e l'atletica leggera. Nel Comune etneo si soffre la crisi delle strutture destinate al tempo libero. Le squadre di calcio si spostano a Biancavilla a causa della semina del Falcone Borsellino. «Costi non previsti», lamenta un dirigente. Guarda le foto
Paternò, gli impianti sportivi nel degrado Le squadre locali costrette a fare valigie
«Stiamo sostenendo delle spese che nel nostro budget iniziale non avevamo previsto. Speriamo solo che in tempi brevi il Comune di Paternò possa risolvere il problema legato al manto erboso dello stadio Falcone Borsellino». A parlare è Ivan Mazzamuto, presidente del Real Città di Paternò, squadra di calcio che milita nel campionato di Promozione. Da oltre due mesi lo stadio locale non è praticabile perché c’è in corso la semina del terreno. Ecco perché le squadre che utilizzano l’impianto di piazza Antonio Torrisi, sono state costrette a trasferirsi allo stadio Orazio Raiti di Biancavilla. Allenamenti ma anche le partite del torneo vengono disputate fuori casa. «Abbiamo speso oltre mille euro e speriamo che da meta ottobre possiamo ritornare a casa».
Il caso del Real Città di Paternò è la testimonianza della carenza e dell’inadeguatezza degli impianti sportivi cittadini. Sono infatti diverse le società sportive locali costrette a rifugiarsi in impianti privati oppure a trasferirsi nei Comuni limitrofi. Dove l’impiantistica sportiva è più appetibile. Nel territorio di Paternò sono presenti soltanto 35 società sportive rispetto a una popolazione di quasi 50mila abitanti. Un numero basso rispetto alla altre realtà del Catanese con una popolazione simile. I problemi degli stadi coinvolgono anche Fc Paternese, formazione di prima categoria costretta a giocare a Biancavilla. Il Totuccio Bottino e il Piero Parisi sono due stadi minori degradati con terreni di gioco in terra battuta e spogliatoi e docce al limite delle decenza.
Il palazzetto dello sport di via Bologna è insufficiente e inadeguato con spogliatoi da rifare e il parquet al limite della praticabilità. Una squadra di pallavolo femminile, la Volley Club Etna, per mancanza di spazio è stata costretta a emigrare a Ragalna. Sia per gli allenamenti che per disputare le gare del campionato di serie D. Altra struttura inadeguata è il campo di softball di via Giovanni Verga, danneggiato dall’azione dei vandali e ladri. Qui si allenano le ragazze della Sagittarius. Bisogna affrontare mille difficoltà e spese extra, con la società costretta a rimettere in sesto il campo ogni qualvolta passano i ladri e, come se non bastasse, l’impianto d’illuminazione non è funzionante perché hanno rubati i cavi in rame e non è stato possibile sostituirli.
Struttura che sta funzionando la piscina comunale di corso Italia e in parte i campi da tennis. La città tuttavia è priva di una pista di atletica leggera: sono decine gli appassionati di questo sport che per allenarsi sono costretti a correre nelle strade oppure nei parchi; altri invece affollano gli impianti delle città di Nicolosi, Pedara oppure il Centro universitario sportivo di Catania. A Paternò non ci sono nemmeno i campi di calcetto: tanti, troppi gli amanti di questa disciplina sportiva, per lo più adolescenti, costretti a rivolgersi alle strutture private presenti nel circondario.