Ieri sera, nel centro del Catanese, due dei candidati alla presidenza della Regione hanno tenuto i propri comizi davanti a qualche centinaio di persone. La sensazione è che il desiderio di buona politica esiste ancora, ma la disillusione la fa da padrone. «Sono interessata, ma non so se alla fine andrò a votare», racconta una giovane
Paternò, Cancelleri e Fava si spartiscono le piazze Tra curiosi, sostenitori e chi ha perso la speranza
Per una sera Paternò si è trasformato in un campo di battaglia politica regionale e nazionale. Un duello a distanza di sole poche centinaia di metri ha visto contrapporsi da una lato la sinistra con Claudio Fava candidato presidente sostenuto dalla lista Cento passi per la Sicilia, dall’altra Giancarlo Cancellieri candidato del Movimento 5 stelle. I duellanti hanno scelto la stessa ora per confrontarsi: le ore 18. Fava, accompagnato dal leader di Mdp Pier Luigi Bersani, in piazza Indipendenza , mentre Cancellieri e Luigi Di Maio avevano dato appuntamento ai propri sostenitori in piazza San Giovanni.
Nella piazza principale della città ad ascoltare Fava, Bersani e il candidato locale Giancarlo Ciatto c’erano oltre un centinaio di persone: ad assistere sono stati uomini e donne che si riconoscono in quella «sinistra non contaminata dal Partito Democratico». Tra gli spettatori c’erano vecchi consiglieri comunali , tra di essi l’ex presidente del consiglio Laura Bottino, ed ex assessori di giunte di centrosinistra. Presenti pure imprenditori, professionisti e impiegati, oltre a giovani legati a Rifondazione Comunista. Ci stanno anche gli indecisi come Gianfranco che confessa di essere ancora incerto su chi votare come presidente: «Sono indeciso. Sono un uomo di sinistra, ma voglio farmi un idea ben precisa per scegliere tra Micari e Fava», spiega. Domenico, una lunga militanza nella sinistra progressista, non nasconde l’interesse per la proposta di Fava: «Quest’area politica può rappresentare le gambe di quei cittadini orfani della vera sinistra, che negli ultimi anni è stata più salottiera e borghese, quando in realtà sarebbe dovuta stare tra la gente», commenta.
Nella piazza c’è anche chi frequenta lo spazio quotidianamente. «Non mi interessa nulla – dice un anziano -. Non ci sono più i leader nazionali o locali di una volta. Non so se andrò a votare». Ci sono anche quelli che manifestano un esplicito rigetto verso la politica: «Sono tutti uguali, non cambia nulla – afferma Francesco, 30enne che si trova all’esterno di un bar con un amico -. Quel giorno preferisco uscire con la famiglia. Tutti dicono che sono differenti rispetto al passato; poi quando salgono al potere, si trasformano come se fossero colpiti da un virus mutogeno».
Proseguendo per circa 250 metri lungo via Vittorio Emanuele, si arriva dove Cancelleri e Di Maio, attorniati da oltre un centinaio di persone, parlano con i passanti e i commercianti della zona. I due leader pentastellati si sono fatti fotografare con i cittadini che hanno esposto loro i problemi che attanagliano la città. Frastagliata la componente di coloro che si riconoscono nel Movimento 5 Stelle: uomini e donne di qualsiasi età, professionisti, imprenditori , commercianti, casalinghe. Durante la passeggiata da Piazza San Giovanni fino al piazzale antistante la villa comunale, in molti si sono uniti al gruppo. «Il Movimento ha nella partecipazione il proprio dna, non dà deleghe in bianco – afferma Luca, un giovane attivista del locale meetup -. Perché votare cinquestelle? Perché dà la possibilità da cittadino, attraverso un preciso attivismo civico, di essere parte attiva di un progetto». A seguire Cancelleri sono stati anche persone non legate al movimento di Grillo. «Sono curiosa di vedere come si comporteranno i pentastallati una volta che sono chiamati a governare la Sicilia – dice Irene, 25 anni -. Io comunque sono indecisa se andare a votare oppure no, deciderò all’ultimo».