La polizia, nell’ambito di mirati servizi di prevenzione e contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ha scoperto una piantagione di cannabis ed ha tratto in arresto per il reato di produzione illecita di sostanze stupefacenti due persone: Ferrara Vincenzo, di anni 44 e Ceffalia Giuseppe, di anni 21, rispettivamente di San Cipirello e di San Giuseppe […]
Partinico, scoperta piantagione di cannabis
La polizia, nell’ambito di mirati servizi di prevenzione e contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ha scoperto una piantagione di cannabis ed ha tratto in arresto per il reato di produzione illecita di sostanze stupefacenti due persone: Ferrara Vincenzo, di anni 44 e Ceffalia Giuseppe, di anni 21, rispettivamente di San Cipirello e di San Giuseppe Jato.
L’attività, condotta dagli agenti del commissariato Partinico, ha tratto spunto da alcune intuizioni investigative che, sviluppate sul territorio attraverso specifici servizi, hanno portato ad un piccolo terreno in località Piraino, nell’agro di San Cipirello, che era stato adibito alla coltivazione della cannabis indica di tipo nana. Per rendere il fondo sicuro da sguardi indiscreti era stata collocata, lungo il suo perimetro, una rete metallica a cui era stata apposta una copertura verde; inoltre, vi era un piccolo casolare adibito a deposito, tenuto in condizioni fatiscenti, verosimilmente per simulare uno stato di abbandono dell’area e non suscitare sospetti sulle reali attività svolte al suo interno.
Sul posto, gli agenti hanno sorpreso i due uomini, mentre erano intenti ad estirpare le piante presenti nell’appezzamento, una trentina circa di un’altezza compresa tra 30 centimetri e un metro, con abbondanti infiorescenze, già pronte quindi per la raccolta e l’essiccazione. I due, pertanto, sono stati tratti in arresto nella flagranza del reato di produzione di sostanze stupefacenti, mentre il proprietario del terreno, un giovane di San Giueppe Jato, assente all’atto dell’operazione di polizia giudiziaria, è stato successivamente deferito all’autorità giudiziaria per lo stesso reato, nonché per furto di energia elettrica: gli agenti, infatti, da ulteriori controlli, hanno riscontrato la presenza di un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica.
(fonte: questura di Palermo)