Parte la stagione dei caffè concerto tra le polemiche Associazioni: «Città merita di meglio e più sicurezza» 

Tornano i
caffè concerto che animano con la musica dal vivo il centro storico di Catania. La stagione si apre il domani 1 giugno e durerà ben oltre l’estate, fino al 3 novembre. A poche ore dall’inizio della manifestazione, organizzata con un regolamento emanato dall’assessorato alle Attività produttive del Comune etneo, non mancano le polemiche sollevate da sindacati e associazioni di quartiere. «È giusto raccogliere tutti gli spunti che arrivano da chi quotidianamente vive quella parte del territorio, siano residenti o commercianti», afferma a MeridioNews l’assessora Barbara Mirabella che precisa che la manifestazione è stata organizzata «studiando delle regole che tengano conto del massimo decoro e rispetto dei cittadini». Non è una novità, però, che la movida notturna nel centro storico spesso diventi «totale sregolatezza» fatta di musica assordante fino all’alba, tavolini abusivi che occupano il suolo pubblico, Ztl che esistono solo sulla carta e controlli quasi inesistenti da parte delle forze dell’ordine.

L’associazione
Centro storico di Catania, ha espresso «con delusione l’incapacità di organizzare e pensare iniziative diverse dai caffè concerto che riteniamo siano forme di aggregazione che non possono sostituire attività di qualità. I giovani di questa città – asseriscono – meritano di più». Quella dei caffè concerto a Catania è diventata oramai una tradizione che va avanti da diversi anni. «Io credo che, come accade all’estero e penso in particolare all’Andalusia – ribatte l’assessora – gli spazi all’aperto in città debbano essere goduti da tutti, ovviamente nel pieno rispetto delle regole». La preoccupazione della Federazione italiana pubblici esercizi e turismo (Fipet) riguarda il tema della sicurezza nel centro storico etneo che ciclicamente torna e che, precisano da Fipet, non sarebbe addebitabile all’operato di questa amministrazione. «Spesso dobbiamo chiamare i vigili urbani per fare rimuovere le auto in sosta, operazione che – lamentano da Fipet – richiede ore e penalizza le attività commerciali». Da qui la richiesta di «aumentare i presidi delle forze dell’ordine». 

«Non viviamo sulla Luna ma a Catania anche noi – dice Mirabella – ed è inutile negare che il numero dei vigili urbani non è sufficiente per garantire i giusti controlli. Noi dell’amministrazione siamo i primi a lamentarci e a denunciare certe situazioni ma dobbiamo fare i conti con limiti oggettivi di risorse umane e di mezzi che sono davvero esigui». Intanto, le regole del gioco per le attività che vorranno partecipare alla manifestazione sono state messe nero su bianco in un documento di sei pagine pubblicato sul sito del Comune. 

Il tasto più delicato (e dolente per i residenti) riguarda i decibel. Le esibizioni musicali – esclusi gli strumenti a percussione – all’esterno dei locali possono durare fino a mezzanotte e mezza e devono rispettare i valori imposti dalla normativa contenuta nel regolamento comunale per la tutela dell’inquinamento acustico: in particolare, dalle ore 20 alle 22 il valore non può superare i 65 decibel poi, il limite si abbassa a 55 decibel. Agli esercizi commerciali viene concessa l’occupazione di suolo pubblico dalle 20 alle 02 (con mezz’ora di tolleranza per lo smontaggio degli arredi) con attrezzature che devono essere amovibili e non fissate in alcun modo al suolo. In ogni caso, dovrà essere garantito «il libero accesso dei residenti alle proprie abitazioni o ai garage e la piena fruibilità degli ingressi e delle vetrine degli altri esercizi commerciali». 

Oltre all’aspetto acustico, il regolamento tiene conto anche di quello visivo: come arredi sono ammessi ombrelloni con struttura in legno o in alluminio ma solo dei colori bordeaux, bianco, ecrù, grigio antracite, nero e moka che siano privi di scritte pubblicitarie. Ammessa l’installazione di fioriere solo a «forma parallelepipeda» con dimensioni ben definite e che contengano «essenze vegetali che non devono superare i 90 centimetri». Vietato occupare il suolo pubblico con banchi frigo o attrezzature di qualsiasi altro genere.


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