Parla pescivendolo protagonista di #giovanottotogliti «Alessandro Di Battista chi? Nemmeno lo conosco»

«Alessandro Di Battista chi? Io nemmeno lo conosco». A parlare a MeridioNews è Daniel Molino, 30 anni, diventato protagonista inconsapevole di un video che spopola sul web. Centinaia di migliaia di visualizzazioni e un hashtag virale sui social: #giovanottotogliti. Tutto nasce da un ripresa di alcuni secondi postata sulla pagina Facebook del parlamentare del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista. Il politico romano mentre parlava al centro della pescheria di Catania sembra intralciare Daniel, intento a trasportare un ombrellone in spalla. Il giovane pescivendolo lo invita a spostarsi, con il suo accento catanese, senza giri di parole: «Giovanotto, occhio!». «Scusa», risponde Di Battista, che si sente replicare con un lapidario: «A posto». «Non sapevo nulla di questo video e posso dire tranquillamente che non ho idea di chi sia questa persona. Ho chiesto semplicemente spazio perché dovevo passare», racconta il commerciante.

Accanto a lui, nel cuore del mercato del pesce, ci sono i suoi colleghi di lavoro. Un gruppo di ragazzi che sgobbano ogni giorno, «domenica esclusa», per arrivare a fine mese. Tra i più vivaci c’è proprio Daniel che si autodefinisce «il Paulo Dybala della sua bancarella». Qui però non bisogna calciare nessun pallone in rete e lo stadio di Torino, dov’è di casa il calciatore argentino della Juventus, è lontano migliaia di chilometri. «Daniel è un pazzo», lo definisce in senso buono Salvatore Catania, 24 anni. «Ferma le persone e chiama tutti i signori di mezza età con quel “giovanotto” diventato famoso». Per uno strano intreccio di coincidenze Salvatore è stato il protagonista di una campagna pubblicitaria del nostro giornale. «Io lavoro anche in barca, e siamo in dieci ad alternarci tra il mare e la vendita dei prodotti», racconta. Tra una battuta e l’altra il commerciante che ha chiesto a Di Battista di spostarsi racconta la propria storia: «Vengo da San Cristoforo e ogni giorno montiamo alle 7 di mattina. Quando finiamo? Speriamo il prima possibile perché vuol dire che abbiamo venduto tutte cose». 

Sulla politica la visione è chiara: «Ancora qui non si è visto nessuno ma noi non votiamo nessuno», spiegano facendo riferimento alle prossime tornate elettorale. Insieme al virale «giovanotto», Daniel usa spesso la parola «papà». Termine che si sente anche nel video del politico del M5s. «Lo uso per chiamare Agatino, che è il mio datore di lavoro». Il riferimento è a un ragazzo che da un anno segue le orme del padre, Orazio Lopis, nella gestione della bancarella. Con loro c’è anche il cugino Domenico, 18 anni, e l’omonimo Domenico Bertolo. Sono loro la squadra di cui Daniel si è autoproclamato fantasista. Vengono da diversi quartieri della città, compresa la Civita e Librino ma ad andare in mare ogni notte è la Danilo I, un peschereccio nato con il nome di un parente che non c’è più. Prima di congedarci c’è ancora il tempo per ripetere quel motivetto diventato un mantra: «Giovanotto… togliti!».


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