Parkour, il primo campione nazionale è di Mascalucia Fausto Vicari si allena per strada e sogna le Olimpiadi

Vivendo in un Paese calcio-centrico come l’Italia, non è facile dar spazio e lustro alle discipline meno seguite. Andare a frugare negli sport di nicchia, però, permette molto spesso di scovare delle vere e proprie pepite d’oro: talenti che la Sicilia esporta fuori dall’Isola e che, nel loro settore, contribuiscono a darle lustro. E’ questo il caso di Fausto Vicari, ragazzo nato nel 1999 che quest’anno ha avuto l’onore di vincere la categoria Freestyle dei primi campionati italiani di parkour, tenutisi a Rimini lo scorso mese. 

Ma cos’è il parkour? La dicitura ufficiale parla di una disciplina metropolitana nata in Francia nel corso degli anni Ottanta. Consiste nel compiere un percorso, superando qualsiasi tipologia di ostacolo con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile. Gli atleti di questa disciplina devono dunque adattare il proprio corpo all’ambiente circostante (naturale o urbano che sia ) compiendo gesti come corsa, salti, equilibrio, scalate e arrampicate. Il francese David Belle è considerato come padre e fondatore del parkour: il primo ad applicare in un contesto cittadino le tecniche imparate nei boschi durante l’infanzia. Alcuni definiscono questa disciplina come una vera e propria filosofia di vita, denominandola arte dello spostamento. 

Fausto Vicari ha fatto di questa arte la propria ragione di vita. «Pratico parkour da circa sette-otto anni – ha detto a MeridioNews – e uno dei grossi problemi di Catania e dintorni è che non ci sono strutture ad hoc. Mi alleno nei parchi, per strada, saltando da un muretto all’altro. Qualche graffio l’ho preso – afferma l’intervistato – ed è per questo che raccomando sempre di farlo in totale sicurezza, andando se possibile in palestre attrezzate con materassi e pareti di gomma». Compiere evoluzioni nel più breve tempo possibile farebbe pensare a puro istinto e velocità, ma non è così. «La concentrazione è un elemento fondamentale – ricorda Vicari – forse ancor più importante della forma fisica: la lucidità mentale è determinante. Non si tratta di uno sport irruento, ci sono esercizi codificati. Dietro ogni vittoria si nascondono duri allenamenti e tanta pratica. Se sbagli, infatti, ti fai male»

Vicari è una delle star a livello europeo del parkour. La vittoria ai campionati italiani nel Freestyle ha fatto seguito al secondo posto nella categoria Speed (dove la velocità conta più dell’esecuzione, ndr): «Sono state gare combattute. Il Freestyle lo preferisco, dato che si misurano le esecuzioni di una serie di trick da eseguire in modo corretto, belli da vedere anche per il pubblico». La sua fama travalica ormai anche i confini nazionali, essendo stato l’unico atleta italiano invitato a partecipare al Challenge 2018 in Svezia: un evento di portata mondiale in cui è riuscito ad accedere alle fasi finali. Nonostante la sua attività lo porti spesso a viaggiare, il legame con la sua terra resta fortissimo. «Vivo ancora a Mascalucia. Mi sono diplomato al Liceo artistico – ricorda il traceur e adoro disegnare: penso che nel parkour ci sia una forte componente di estro e arte».

La volontà è quella di continuare a svolgere questa attività da professionista. I maggiori introiti derivano al momento dal sostegno degli sponsor, utili ad accrescere una fama che gli ha permesso di essere protagonista dello show televisivo The Fifth Element – Atleti di un altro mondo in onda su Sky. «Mi auguro molto presto di entrare a far parte di uno dei gruppi sportivi delle forze armate. Il sogno? Ovviamente quello di partecipare alle Olimpiadi. Il parkour infatti – conclude Vicari – sarà presentato come sport olimpico: ancora non sappiamo se in tempo per i Giochi del 2020 o tra quattro anni». Tokyo o Parigi dunque? In attesa di risposte c’è già una grande certezza: un atleta etneo è pronto a scrivere nuove ed entusiasmanti pagine di storia dello sport azzurro.


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