Parco Etna, sindaco Linguaglossa nel comitato esecutivo Accordo destra-sinistra e vicepresidenza a Mastroianni

Il rinvio del voto che pareva nell’aria alla fine non c’è stato, così come si è evitato di andare alla traumatica conta fra centrodestra e centrosinistra. I venti sindaci dei comuni del parco dell’Etna si sono invece espressi all’unanimità scegliendo il primo cittadino di Linguaglossa, Salvatore Puglisi, per la carica di componente del comitato esecutivo dell’ente attualmente commissariato dopo la presidenza di Marisa Mazzaglia. Il voto degli amministratori locali sancisce il nuovo assetto dei vertici del parco, rimodulati dalla legge. Nel comitato esecutivo, una sorta di giunta che affianca il presidente, siede oggi un solo componente di nomina del consiglio dei sindaci, al contrario dei quattro del passato. Puglisi affiancherà l’ispettore ripartimentale delle foreste di Catania, Giovanni Gubernale, e il commissario Gabriele Ragusa, in attesa della scelta del successore di Mazzaglia che spetta al governatore Nello Musumeci

Nel ragionamento dei sindaci è entrata anche la vicepresidenza del parco, andata al riconfermato Salvatore Mastroianni, sindaco di Santa Maria di Licodia e uomo del deputato regionale del Pd Anthony Barbagallo. Proprio il fronte dem avrebbe avuto i numeri per imporre un proprio nome in entrambe le votazioni: sono almeno i 12 i sindaci che più o meno direttamente guardano al centrosinistra. Sa va dai neoeletti sindaci di AdranoPiedimonte EtneoViagrandeSant’Alfio a quelli di BronteCastiglione, Milo, Pedara, Ragalna, Mascali e appunto Santa Maria di Licodia, fino alla non belligeranza verso il Pd di Giarre e Zafferana, mentre il comune di Trecastagni è stato da poco commissariato. Ma scalpitava per essere ben rappresentato anche il centrodestra, rafforzato dai risultati delle ultime Amministrative: a MalettoBelpassoBiancavillaRandazzo, come già nel 2017 era accaduto a Nicolosiappunto a Linguaglossa, hanno vinto sindaci espressione di Forza Italia e alleati. Gruppo capitanato dal sindaco di Catania Pogliese che, essendo anche sindaco metropolitano, siede altresì nel consiglio dei sindaci. 

Una poltrona di là e una di qua sono servite allora a ricomporre il puzzle. Mastroianni viene votato all’unanimità come come Puglisi, sindaco legato a Pogliese ma con buone interlocuzioni proprio con Anthony Barbagallo che hanno facilitato la convergenza dei sindaci dem. Anche l’appartenenza al versante nord dell’Etna ha giocato a favore del primo cittadino di Linguaglossa, cui ha spianato la strada, durante le trattative, l’endorsement del sindaco di Piedimonte Ignazio Puglisi, altro candidato potenziale. A destra si registrava invece l’attivismo dei sindaci di Maletto e Randazzo, Pippo De Luca e Francesco Sgroi. Si da spazio a un’area che reclama maggiore peso politico lanciando anche il messaggio, questo l’umore dei sindaci, di un nuovo corso che inizia su «basi di collaborazione». 

Per chiudere il cerchio, adesso, serve il nuovo presidente del parco dell’Etna. Le indiscrezioni vanno dall’ex sindaco di Belpasso Carlo Caputo, uomo di Diventerà bellissima, il movimento del presidente Musumeci, all’ipotesi di una figura non politica, prelevata dalle istituzioni ma sempre di diretto gradimento del governatore. L’assemblea dei sindaci intanto, su proposta di De Luca, si è espressa per chiedere proprio a Musumeci un faccia a faccia che preceda la nomina definitiva. Un modo per coinvolgere il territorio, spiegano gli amministratori, ed evitare le scelte «calate dall’alto» del passato. Un’idea analoga già nei mesi scorsi era stata avanzata dai sindaci Puglisi e Mastroianni. 


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