Quali soluzioni al problema dei posti auto e moto? Il dottor Rapisarda ci illustra i progetti in cantiere: area di sosta al Palacus, al Policlinico e ai Benedettini E alla Cittadella è caos
Parcheggi? No problem, ci pensa l’Ufficio Tecnico
Situazione parcheggi insostenibile alla Cittadella: macchine e motorini posteggiati ovunque e polizia municipale prontamente chiamata dall’Ufficio tecnico a elevare multe a tappeto.
Se la situazione è questa, c’è qualcuno che si sta assumendo la briga di risolverla?
Recatomi prontamente alla Cittadella per risolvere l’enigma, scoprirò quanto prima di trovarmi come Asterix alle prese con il “lasciapassare A-61”. Ma mentre il personaggio di Renè Goscinny alla fine risolverà tutto con una buona dose di pozione, io risolverò tutto grazie alla disponibilità dell’Ufficio relazioni con il pubblico.
Contattato il rappresentante degli studenti, gli chiedo di conoscere chi gestisce i parcheggi. Rapida risposta: “Penso si debba parlare col Preside
”. Subito dopo, nella stanza del Preside di ingegneria, prof. Recca, altrettanto rapida risposta: ” Noooo! Io non ne so nulla
se ne occupa il prof. Risitano, ultima porta a sinistra, corridoio terzo piano, Polifunzionale”. Sicuro di trovare una risposta esaustiva, mi reco da lui. Risposta a sorpresa: ” Io? No, guardi, c’è stato un equivoco, io mi occupo solo di didattica. I parcheggi li gestisce il dott. Gilotta, Padiglione 29 del Policlinico”.
“Come?” – rispondo io – ” e cosa c’entra il Policlinico?”. Rapida conclusione: ” E che ne so? E’ così e basta”.
Mestamente, mi reco al Policlinico. Giunto, stremato, cerco del dott. Gilotta. Mi risponde un solerte vigilantes:”Ha un appuntamento? No? Allora parli con l’Urp, qui di fronte”. All’Urp trovo la gentilissima dott.ssa Reitano, che, impietosita dal mio racconto, non esita a telefonare all’incaricato parcheggi, dottore Francesco Rapisarda, direttore dell’Ufficio Tecnico dell’Università di Catania (via Sacro Cuore, 18. Terzo piano!). Non trovandolo, mi affida il suo numero di telefono e mi saluta cordialmente (fossero tutti come lei!).
Dopo due giorni di chiamate riesco a strappare un appuntamento al dottore Rapisarda.
– Perché alla Cittadella, a causa dello spazio parcheggi, si è perfino arrivati a chiamare i Vigili Urbani?
Rapisarda: «Guardi, la situazione è diventata davvero insostenibile. Gli studenti non hanno il minimo criterio nel posteggiare gli automezzi. Ma la cosa più grave è che posteggiano davanti a passi carrabili e luoghi di transito, dove, in caso di emergenza, succederebbe l’irreparabile. Ma non è tutto. Il posteggio dei motorini, che dista dalle aule solo 200 mt, è spesso vuoto, solo perché bisogna compiere quel percorso a piedi».
– Quando pensa che finirà questa situazione?
Rapisarda: «Non appena i progetti che abbiamo in cantiere saranno realizzati».
– Si spieghi meglio.
Rapisarda: «Abbiamo già fatto passare il progetto di un maxiparcheggio scambiatore, che sorgerà dietro all’attuale PalaCus, in uno spazio di circa otto ettari. Questo risolverebbe grossi problemi, visto che potrebbe contenere fino a 2.200 posti auto e 15 pullman. Gli studenti lascerebbero le loro auto lì e sarebbero trasportati in facoltà grazie all’ausilio di un bus navetta. Il progetto verrà a costare 6.800.000,00 euro, finanziati dal fondo universitario. Inoltre è previsto un parcheggio multipiano di fronte al Policlinico, che conterrà 650 posti auto. Per ultimo, dietro all’ospedale “S. Luigi – Currò” ne sorgerà un altro ancora, ma un po’ più limitato nella capienza. Come vede, i disagi dello studente sono sempre alla nostra attenzione».
– Ma quando saranno ultimati?
Rapisarda: «Non prima di un anno. Stiamo aspettando che alcuni terreni vengano espropriati»
– Ma è prevista qualche altra soluzione negli altri plessi universitari?
Rapisarda: «Per agevolare gli studenti dell’ex Monastero dei Benedettini, è previsto un parcheggio sotterraneo di circa 180 posti auto in Piazza Vaccarini. Penso che nel giro di due anni sarà pronto. Per il resto dei plessi, stiamo cercando di potenziare i collegamenti con le linee AMT e chiederemo loro anche una maggiore flessibilità di orari».