L'inchiesta della procura etnea coinvolge cinque persone, tra presidente del consiglio d'amministrazione, consigliere delegato e tre componenti del collegio dei sindaci. Con i soldi sottratti alla nota impresa sarebbero stati riscattati due locali a Etnapolis
Papino Elettrodomestici, scatta l’indagine per bancarotta Sequestro per sei milioni. Fondi spostati su un’altra società
Sigilli a quattro immobili della Pama Immobiliare, società di proprietà della famiglia Papino, la stessa che possiede la nota Papino Elettrodomestici. Il provvedimento, che congela beni per un valore complessivo di sei milioni di euro, è stato eseguito dalla guardia di finanza su disposizione del tirbunale di Catania ed è legato alle indagini che hanno riguardato la Papino Elettrodomestici. La società, dal 2020, è in amministrazione straordinaria con un passivo di circa 20 milioni di euro.
Nell’inchiesta sono coinvolti Nunziatina Papino, 54enne presidente del Cda e titolare della metà delle quote sociali; il consigliere delegato Consolato Papino, 84 anni; e i componenti del collegio sindacale Vincenzo Patti, Giuseppe Patti e Luciano Cozzubbo. Per tutti l’accusa è di bancarotta fraudolenta, causata dalla distrazione di circa undici milioni e mezzo di euro a favore della Pama Immobiliare.
I reati sarebbero stati commessi attraverso canoni di locazione decisamente più alti rispetto ai valori di mercato e soprattutto crediti senza giustificate motivazioni da parte della Papino Elettrodomestici in favore dell’altra società della famiglia. Con le somme distratte, i Papino avrebbero riscattato il leasing per la locazione di due immobili nel centro commerciale Etnapolis e comprato beni immobili nel Siracusano.