L'intervento dei militari è avvenuto stamattina, mentre le Fiamme gialle nelle settimane scorse. Il cantiere, che nei mesi scorsi ha fatto discutere per l'uso della dinamite su un costone roccioso, è ripartito da poco in seguito al via libera della Soprintendenza
Pantelleria, finanza al Comune per lavori a cala Gadir E i carabinieri intercettano camion carichi di massi
A Pantelleria si riaccendono i riflettori sui lavori di messa in sicurezza a cala Gadir, la località in cui nei mesi scorsi è stata utilizzata la dinamite per rompere dei massi. Un episodio che aveva fatto discutere, gettando ombre sugli interventi finanziati dal commissario per il rischio idrogeologico Maurizio Croce. Nelle settimane scorse la guardia di finanza è approdata nell’isola per andare al Comune, guidato dal cinquestelle Vincenzo Campo. Stando a quanto appreso da MeridioNews, le Fiamme gialle hanno preso visione e portato via una serie di documenti inerenti l’appalto e la conduzione del cantiere, ripartito dopo la sospensione decisa dalla Soprintendenza di Trapani in seguito alla deflagrazione.
Ma anche la giornata odierna è stata particolarmente calda. I carabinieri sono intervenuti per fermare alcuni mezzi carichi di massi che, proprio da cala Gadir, sarebbero stati diretti nel piazzale che ospita i serbatoi comunali. Un’attività su cui i militari hanno deciso di fare luce, per capire se si tratta di eventuale smaltimento illecito di quelli che andrebbero considerati come rifiuti.
A questa testata il direttore dei lavori Gaspare Inglese, nei mesi scorsi, aveva dichiarato che il progetto – la cui realizzazione è stata aggiudicata dalle ditte Gheller, Sofia Costruzioni e Fox – prevede il riutilizzo dei materiali rocciosi ricavati dalla messa in sicurezza. Stando a quanto risulta a MeridioNews, i camion sono stati condotti dai carabinieri in un impianto di riciclaggio di inerti per essere pesati e calcolare così il quantitativo di massi che si trovava a bordo.
Tra le criticità che nell’ultimo si sono registrate a Pantelleria ci sono stati i lanci dei massi da parte di alcuni operai che lavoravano nel costone che sovrasta il lago di Venere e presunte carenze nella valutazione ambientale del progetto.