Le 17 squadre del consorzio Catania al vertice stamattina hanno invaso pacificamente piazza Stesicoro con atleti e bambini. Per chiedere non finanziamenti al buio dalle istituzioni ma un sostegno concreto. «Non sentiamo le amministrazioni vicine. Anzi percepiamo di essere un problema che viene sempre accantonato», spiega Nello Russo, presidente del consorzio e patron dell'Orizzonte pallanuoto. Guarda il video e le foto
Palloni e fischietti, società sportive in piazza «Vogliamo risposte da Comune e Regione»
Non vogliono finanziamenti al buio, ma il sostegno di Comune e Regione da cui invece si sentono «presi in giro». Piazza Stesicoro si è riempita di atleti, palloni e fischietti stamattina per la colorata protesta del Consorzio Catania al Vertice che riunisce 17 società sportive etnee. Il presidente è Nello Russo, patron della Orizzonte pallanuoto, la realtà con i risultati più prestigiosi del panorama sportivo catanese, con scudetti e coppe dei campioni in bacheca. «Annualmente spendiamo circa 50mila euro per le trasferte, qualche settimana fa siamo dovuti andare in Siberia. Ma se il prossimo anno dovesse ricapitare, non riusciremo ad andare», spiega Russo.
Proprio le spese per i viaggi lontano da casa rientrano tra le richieste che il consorzio ha avanzato alla Regione. Mentre all’amministrazione guidata da Enzo Bianco, che a gennaio ha benedetto la nascita di Catania al vertice, chiedono l’uso gratuito degli impianti comunali. Un costo che fino a ora ha pesato sulle casse delle 17 società sportive per 300mila euro all’anno. «Non abbiamo intenzione di farci fermare dalla lentezza della burocrazia – continua Russo – Non pensino che ora finisce la stagione e il problema si sposta ad ottobre, servono segnali immediati».
Alle 11 è scattato il flash mob: le squadre presenti in piazza hanno simulato azioni di gioco per qualche minuto, accompagnati dal suono assordante dei fischietti, tra lo stupore e la curiosità dei passanti. In prima fila i pallanuotisti e i ragazzi del football americano con i loro palloni ovali. «Non sentiamo le amministrazioni vicine. Anzi – conclude il presidente del consorzio – percepiamo di essere un problema che viene sempre accantonato a causa di continue altre emergenze».