Il 20 maggio, sotto un sole africano, alla Cittadella universitaria è andata in scena la quinta edizione del Palio Universitario: manifestazione promossa dall’Università di Catania in occasione della “Giornata dello studente 2005” ed organizzata dal CUS con la collaborazione dei rappresentanti degli studenti dei Comitati per le attività sportive e ricreative. I rappresentanti delle 12 Facoltà dell’Ateneo si sono cimentati in 8 specialità sportive diverse: 100 metri, staffetta 4×4, salto in lungo, basket, pallavolo, tiro alla fune, calcio a 5 e calci di rigore. Una sorta di miniolimpiade goliardico – sportiva inter nos.
Ad aprire le danze, prima dell’ inizio dei giochi, un corteo composto dalle rappresentative di Facoltà, che ha sfilato nella pista di atletica attorno al campo di calcio in erba, per testimoniare lo spirito di correttezza e grande rispetto reciproco che caratterizza da sempre la manifestazione.
Sotto l’aspetto puramente sportivo, da registrare la vittoria, per la quinta volta su cinque edizioni sinora svolte, della Facoltà d’Ingegneria. Che dire: CHAPEAU. Ma speriamo anche che il prossimo anno qualcuno riesca a detronizzarli. Non me ne vogliano gli amici ingegneri, ma quando è troppo…
Il loro score finale conta più di 100 punti e le vittorie di diverse competizioni. Seconda classificata la Facoltà di Medicina e Chirurgia, l’unica che ha provato a tener testa allo strapotere d’Ingegneria. I futuri amministratori della salute possono inoltre vantare la vittoria (ottenuta battendo in finale proprio i vincitori del Palio) dell’ambitissimo torneo di calcio a 5. Si sa: o’ pallone è la più bella cosa!
Piuttosto magro invece il bottino per quanto riguarda la nostra Facoltà: nessuna vittoria, 79 punti totalizzati e ottavo posto in classifica generale. Atleti di Lingue e Letterature Straniere non fate i preziosi e ricordate che il prossimo anno di questi tempi avrete la possibilità di portare in alto il nome della vostra (nostra) Facoltà.
Da sottolineare però il grande impegno e, soprattutto, lo spirito di abnegazione dei “nostri” presenti che ci ha permesso di partecipare a tutte le prove, nonostante notevoli carenze di personale – sportivo, con ragazzi che si sono sdoppiati cimentandosi anche in specialità che conoscevano soltanto per averle viste in tv.
Forse, a volte, partecipare conta davvero più di vincere.
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