In 22 mila al Barbera per la prima di campionato che si conclude con una rete realizzata dal difensore franco-marocchino nei minuti di recupero consentendo agli uomini di Iachini di superare in extremis la compagine di Gasperini. L’acuto nel finale del numero 34 ha spezzato l’equilibrio di un match godibile sul piano dello spettacolo
Palermo, vittoria all’ultimo respiro El Kaoutari piega il Genoa al 90’
Vittoria all’ultimo respiro. Grazie ad un gol realizzato al 90’ da El Kaoutari il Palermo supera per 1-0 il Genoa e inizia il campionato nel migliore dei modi. Nel giorno in cui non c’erano attaccanti di ruolo ci ha pensato un difensore a lasciare il segno spezzando l’equilibrio di una gara che stava per incanalarsi definitivamente sullo 0-0. Il gol in mischia del numero 34, che ha fatto esplodere i 22 mila del Barbera, ha consentito ai rosa di partire con il piede giusto e di dare subito un segnale importante dopo il successo in Tim Cup contro l’Avellino.
Iachini, costretto in attacco a fare i conti con una situazione di emergenza, non stravolge il copione tattico (3-5-1-1) e in avanti si affida alla velocità di Quaison, supportato da Vazquez, nel tentativo di mandare in tilt i piani difensivi di Gasperini. Senza un vero centravanti (nei prossimi giorni è atteso l’arrivo di Gilardino e sarà arruolabile anche il serbo Djurdjevic), il tecnico rosanero deve giocoforza applicare delle formule alternative e, inevitabilmente, la squadra assume una fisionomia diversa. Deputati alla fase offensiva sono in particolare i centrocampisti chiamati, con i loro inserimenti, ad attaccare gli spazi e garantire sbocchi alla manovra. Il piano d’azione disegnato da Iachini è impostato su concetti chiari ma nel calcio, molto spesso, lo sviluppo di una partita scompagina le strategie delineate a priori da un allenatore. Lo confermano la scelta di Iachini, che al 34’ del primo tempo ha inserito Trajkovski al posto di Chochev passando al 3-4-1-2, e la qualità del gioco espressa dal Genoa. Una squadra ostica, ben strutturata e impostata da Gasperini con una mentalità offensiva. Un cliente scomodo, insomma, per i padroni di casa costretti più di una volta agli straordinari soprattutto nel primo tempo nel quale si è messo in luce un ispirato Pandev, “ipnotizzato” in due circostanze da un super Sorrentino. I liguri hanno affrontato la gara a viso aperto e ne ha beneficiato lo spettacolo al quale, comunque, ha contribuito anche il Palermo con un gioco meno armonioso rispetto al Grifone ma con alcune fiammate particolarmente insidiose. Le traverse colpite nel primo tempo da Rigoni e nel secondo da Vazquez sono prove evidenti del coefficiente di pericolosità della compagine di Iachini.
Il Palermo, da questo punto di vista, ricomincia da dove aveva terminato: i 21 legni colpiti nella scorsa stagione e gli altri due del match di sabato scorso in Coppa Italia contro l’Avellino continuano a suonare come una maledizione. Cambia lo scenario ma la trama del film rosanero prosegue nel segno della continuità. La stessa continuità attraverso la quale si è sviluppato il match contro il Genoa. Dopo un primo tempo vibrante, infatti, anche la ripresa ha regalato emozioni grazie soprattutto alla verve delle due squadre, in campo con un atteggiamento propositivo e senza particolari tatticismi.