Foto di frame video Consiglio comunale Palermo.

Palermo, Lagalla sotto attacco: tensioni nella maggioranza dopo il caso del dipendente Rap

Non si placa il malumore dell’opposizione nei confronti del sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Ma, oggi, durante la seduta del consiglio Comunale è iniziato ufficialmente il fuoco amico. Quello che rischia di portare il livello dei malumori a valori molto alti. Come è già successo nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani. Complice delle intemperanze, provenienti dalla Lega, è stato la discussione della bozza del nuovo contratto di servizio della Rap. La cui delibera frequenta l’aula da circa un anno ma non ha ancora visto la luce. Ma è durante il dibattito che è accaduto un incidente di percorso.

L’intervento di Sabrina Figuccia e l’intervista al dipendente Rap

Sabrina Figuccia (Lega)

Artefice l’esponente della Lega Sabrina Figuccia, presidente della terza commissione consiliare. Dopo un affranto intervento, relativo al caso di un procedimento disciplinare in essere nei confronti di un dipendente della Rap, ha chiesto fermamente le dimissioni dell’assessore all’Ambiente Pietro Alongi e del direttore generale Massimo Collesano. Il caso sollevato da Figuccia è, a dir poco, particolare. Si tratta dell’intervista realizzata dal deputato regionale Vincenzo Figuccia, suo fratello, al dipendente della Rap. Aggiungendo che «mai mi sarei aspettata che un dipendente, ligio al suo dovere e a cui mancano due mesi alla sua pensione, mi dovesse questa mattina chiamare in lacrime terrorizzato perché il direttore generale di una società partecipata lo ha convocato per fargli una contestazione disciplinare».

Data la lunghezza dell’intervento di Figuccia, il presidente del consiglio Comunale Giulio Tantillo ha interrotto il suo discorso in quanto aveva «superato del doppio il tempo previsto, ovvero cinque minuti». Comunque l’esponente della Lega ha potuto terminare il suo intervento, non senza ulteriori polemiche. Non sazia, ha infine, indicando il direttore generale Collesano, ha detto che «su quel banco è seduto il principale soggetto che ha leso i diritti dei dipendenti e di questa assise – sostiene Figuccia nel suo intervento – Questo potrebbe essere percepito come un atto intimidatorio politico ai danni delle istituzioni che oggi rappresentiamo. Se passa il messaggio che un dipendente che s’intrattiene con un consigliere debba subire un procedimento disciplinare, sarebbe da considerarsi un fatto gravissimo».

La presa di posizione di Giulia Argiroffi

Motivando così la sua richiesta di «dimissioni del direttore generale e dell’assessore Alongi». Ha colto l’occasione per soffiare sulla brace l’esponente di Oso Giulia Argiroffi che ha lamentato il fatto che «questo Comune ha un problema. Perché quando le richieste sono fatte con una mozione, con tanto di segnalazioni quotidiane, l’amministrazione le ignora. Se invece chiama qualcuno della maggioranza, si interviene immediatamente».

Suo malgrado il consiglio Comunale ha dovuto prendere atto dell’impossibilità proseguire con l’approvazione della delibera. In mancanza del numero legale. Risultato? Tutto è rinviato a domani. Si profilano all’orizzonte nube cariche di pioggia anche perché i fulmini potrebbero cadere sulla trattazione dell’avanzo vincolato comunale. Che è alle porte. Per oggi sembra tutto. Domani si vedrà perché «è un altro giorno».

La nota di Forza Italia

«Quello a cui abbiamo assistito oggi in aula è un intervento surreale, totalmente fuori da ogni logica politica e di buona amministrazione», si legge in una nota congiunta dei componenti del gruppo consiliare di Forza Italia. Le parole di Figuccia vengono definite «questioni personali e di natura strettamente gestionale, che attengono esclusivamente ai vertici dirigenziali della partecipata. La richiesta di dimissioni del direttore generale della Rap e dell’assessore Alongi rappresenta un fatto grave e senza precedenti, che il gruppo di Forza Italia respinge con determinazione. Chiediamo un chiarimento urgente da parte della Lega in merito alle dichiarazioni di Figuccia. In assenza di tale chiarimento, il rapporto politico con il gruppo consiliare della Lega non potrà che risultare profondamente compromesso».


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