Dopo due ko di fila e al culmine di una settimana monopolizzata mediaticamente dal caos societario, il tecnico rosanero non si lascia condizionare da paure dettate da un eventuale risultato negativo nella gara interna di domani contro il Foggia
Palermo, Stellone caccia via i fantasmi «La squadra è con me, non temo l’esonero»
In condizioni normali sarebbe una gara ampiamente alla portata. Il Palermo, impegnato domani sera alle ore 21 contro il Foggia nella ventiduesima giornata del campionato di B, gioca in casa e affronta una squadra che, complice la partenza ad handicap (la Corte Federale d’Appello nei giorni scorsi ha ridotto di due punti, da -8 a -6, la penalizzazione a carico dei pugliesi per irregolarità amministrative), staziona a quota 18 nei bassifondi della classifica. I favori del pronostico sarebbero nettamente dalla parte dei rosanero in condizioni normali. C’è però un problema. Legato proprio al concetto di normalità. Parola incompatibile con le tappe che hanno scandito la marcia di avvicinamento verso la sfida di domani con i rossoneri.
Gli uomini di Stellone hanno provato in settimana a concentrarsi solo sulla partita, ma isolarsi dalla realtà circostante è un esercizio davvero complicato. È impossibile, per un giocatore del Palermo, restare indifferente al cospetto di un contesto societario così complesso e così pieno di punti oscuri, visibili sia in prospettiva attraverso i dubbi relativi alla credibilità e alla reale solidità finanziaria del gruppo acquirente sia nel presente sul piano strutturale e organizzativo, tra ruoli ancora da chiarire (il presidente Richardson sembra orientato verso le dimissioni e il ds Foschi al momento è rimasto solo perché l’ad Facile non ha trovato un sostituto), posizioni instabili (Stellone domani deve vincere per consolidare la panchina e allontanare lo spettro dell’esonero) e conflittualità interne. Caos societario e flessione della squadra reduce dalle sconfitte consecutive contro Salernitana e Cremonese nelle prime due giornate del girone di ritorno rendono ancora più ripida la strada che, domani, conduce al successo. Una strada già tortuosa in partenza (per l’imprevedibilità di un Foggia che l’anno scorso si è imposto al Barbera per 2-1 e che vorrà riprendere il proprio cammino dopo il passo falso interno con il Crotone) e che i rosa avrebbero potuto percorrere più facilmente se avessero avuto la mente libera da una serie di zavorre.
«Tutte le vicende che sono successe ultimamente non ci hanno aiutato, ma questo non è il motivo principale delle due sconfitte – ha esordito Stellone nella conferenza stampa odierna al Tenente Onorato – sono dell’idea che le partite sono determinate da episodi e che se uno sbaglia un tiro, un cross o commette un errore non lo fa perché all’esterno ci sono problemi societari. Anche se è stata una settimana insolita e anche se questa situazione non dà certezze al cento per cento noi dobbiamo pensare solo al campo e alla gara contro il Foggia. Una partita troppo importante e che vogliamo vincere per riprendere il nostro cammino verso la promozione. Il Foggia merita rispetto come tutti gli avversari ma se scendiamo in campo con la consapevolezza di essere forti e di essere lo stesso Palermo che ha ottenuto tredici risultati utili di fila possiamo portare a casa i tre punti. Fondamentali per ritrovare fiducia e certezze». Il tecnico non si lascia condizionare da paure dettate da un eventuale risultato negativo: «Tutti siamo in discussione nel momento in cui non arrivano i risultati, fa parte del gioco e per questo sono tranquillo. So di allenare una squadra forte, in una città ed una piazza importante, e sono convinto che il Palermo arriverà dove deve arrivare. Non ho il timore di essere esonerato. I ragazzi sono con me e questo mi basta per essere sereno». E al fianco di Stellone, nonostante alcune incomprensioni recenti in chiave mercato, c’è anche il ds Foschi: «Mi fa molto piacere che il direttore sia rimasto al suo posto. Abbiamo parlato, mi ha detto che le vicende societarie si stanno risolvendo e, giustamente, che dobbiamo pensare solo alla partita di domani».
Come avvenuto a Cremona, anche contro il Foggia sarà l’emergenza a orientare più di una scelta dell’allenatore rosanero. Che dovrà rinunciare al difensore Rajkovic e, in attacco, a Nestorovski e Moreo, indisponibile per un infortunio al polpaccio sinistro rimediato durante il match di sabato scorso allo Zini. Scatta di nuovo il semaforo verde, invece, per Aleesami. Out da fine dicembre per una lesione al flessore sinistro, il nazionale norvegese torna a disposizione e domani sarà titolare nella difesa a quattro completata da Salvi e dai centrali Szyminski e Bellusci. Il modulo sarà il 4-3-1-2. A centrocampo, Jajalo (regolarmente tra gli effettivi dopo avere smaltito un fastidio alla caviglia) sarà affiancato da Murawski e Haas. Sulla trequarti spazio a Trajkovski a supporto di Falletti e Puscas. Nell’elenco dei venti convocati, di cui non fa parte Gunnarsson in attesa di novità relative ad un eventuale tesseramento («Gunnarsson? Non rispondo» – ha tagliato corto oggi Stellone a proposito del difensore norvegese che in virtù del suo status di svincolato può essere tesserato anche dopo la chiusura del mercato), figura pure Lo Faso. Rivede la luce il jolly offensivo palermitano classe ‘98, rimasto finora dietro le quinte in questa stagione (zero presenze) a causa di diversi infortuni.