L'italo-americano salta dopo il ritiro dei componenti del consiglio d'amministrazione. Tra dieci giorni sarà designato un nuovo presidente. Intanto la società comunica che non è possibile divulgare i dettagli dell’offerta dell'ex iena. Ma ci si chiede, a trattativa ormai sfumata, quale patto di riservatezza si debba rispettare
Palermo, si è dimesso il consiglio di amministrazione Decade Baccaglini. Redini all’amministratore delegato
Il Palermo è senza presidente. L’ultimo in ordine di tempo, Paul Baccaglini, infatti è decaduto dopo le dimissioni della maggioranza del Consiglio d’Amministrazione arrivate nella giornata di ieri. La società lo ha fatto sapere tramite una nota ufficiale apparsa sul proprio sito: «L’U.S. Città di Palermo – si legge – comunica che ieri, giorno 3/7/17, la maggioranza del CDA ha rassegnato le dimissioni. Pertanto l’intero consiglio ed il presidente sono decaduti dalle loro cariche». È questo, dunque, l’ultimo atto di una trattativa soltanto annunciata, mai decollata e chissà se esistita davvero. La verità, in effetti, la sanno solo i diretti protagonisti, Maurizio Zamparini e Paul Baccaglini, che fino a qualche giorno fa si lanciavano messaggi d’amore e di stima reciproca attraverso gli organi di stampa e adesso, invece, solo frasi al veleno. Il Palermo resterà senza presidente per una decina di giorni, attualmente la gestione della società è affidata al consigliere delegato. Soltanto dopo dieci giorni dal 3 luglio verrà nominato il nuovo consiglio d’amministrazione e designate le cariche di presidente e consiglieri delegati. In tal senso, ci sarebbe già un nome in pole position: in un primo momento si pensava al presidente del Senato, Pietro Grasso, ma le ultime indiscrezioni dànno l’avvocato Roberto Schifani, figlio del senatore Renato Schifani, come favorito. Zamparini ha infatti dichiarato che non riacquisirà la carica di presidente e che a farlo sarà un avvocato. Schifani è già all’interno del Consiglio d’Amministrazione del Palermo dal 2012.
Intanto, attraverso un altro comunicato, il club di viale del Fante ha fatto sapere che è impossibile divulgare i dettagli relativi all’offerta di Baccaglini, ritenuta soddisfacente dallo stesso trader di Chicago ed etichetata come ridicola da Zamparini: «Viste le richieste pervenute dagli Organi di Stampa in merito alle copie dei documenti relativi alla offerta di Paul Baccaglini – si legge in questo caso – come esplicitato da Maurizio Zamparini nel comunicato del 1° luglio 2017, l’U.S. Città di Palermo comunica che il proprio ufficio legale ha fatto notare che la Società si trova nell’impossibilità di trasmettere tali documenti senza ledere il patto di riservatezza e confidenzialità contenuto negli accordi intercorsi. Pertanto nessun documento potrà essere divulgato». Certo è che, dopo un accordo saltato, non si capisce proprio quale patto di riservatezza si debba ancora rispettare. Anche i tifosi chiedono chiarezza, nonostante ancora non abbiano palesato alcuna nuova contestazione. Tutti vogliono vederci più chiaro e conoscere i documenti sembra essere l’unico modo possibile. Dopo le magre figure fatte negli ultimi anni con allenatori cambiati con la frequenza con cui si beve un bicchiere d’acqua, a perdere, ancora una volta, è l’immagine della Palermo calcistica.