Pilastro del Palermo dei picciotti guidato da Arcoleo e attore del cast che nel 2004 vinse l'Oscar conquistando la serie A, l'ex ala destra classe 1970 analizza i temi del match contro la compagine blucerchiata. Squadra in cui ha giocato in B tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del nuovo secolo
Palermo-Samp, gara speciale per Vasari «La squadra lotta, bisogna vincerle tutte»
Dire che sarà in conflitto è una forzatura perché è palermitano e al cuore non si comanda ma Palermo-Sampdoria è comunque una partita speciale per Gaetano Vasari. Una gara che fa vibrare le corde emotive di Tanino, icona del Palermo dei picciotti di Ignazio Arcoleo a metà degli anni Novanta ma anche ex blucerchiato (in serie B dal 1999 al 2001 sponsorizzato dall’attuale ct azzurro Ventura, suo grande estimatore, e nel 2001/02). L’ex ala destra classe 1970, che con la maglia rosanero ha conquistato anche la storica promozione in serie A nel 2004, è legato affettivamente pure ai colori della Doria ma, in vista della sfida odierna, il suo asse del tifo è sbilanciato inevitabilmente dalla parte della squadra della città in cui è nato. La squadra che in questo momento ha più bisogno di punti.
Per la compagine guidata da Diego Lopez il match contro i liguri ha il sapore di una finale. «La partita è di fatto un’ultima spiaggia per i rosanero – ha spiegato Vasari a Meridionews – battendo la Samp, il Palermo si porterebbe a -5 dall’Empoli considerando la sconfitta dei toscani in casa della Juventus. Per sperare ancora nella salvezza, i rosa dovranno vincere assolutamente». Se lo augura Tanino, palermitano doc e tifoso rosanero: «Il Palermo è la squadra della mia città ma anche l’esperienza alla Sampdoria è stata una tappa molto importante nel mio percorso professionale. Giocare in quello stadio (il Ferraris, ndr) è stato davvero emozionante». I padroni di casa devono invertire il trend tra le mura amiche. Dieci sconfitte in dodici gare interne sono un dato incompatibile con le ambizioni di una squadra che deve salvarsi: «Io comunque ho visto un Palermo che si impegna e che lotta. Il problema è che c’è poca qualità, purtroppo l’organico è debole. Questo è un Palermo che non mi entusiasma ed è normale che la tifoseria sia delusa in questo momento. Le responsabilità – ha aggiunto – sono di Zamparini, è lui che ha allestito una formazione poco competitiva».
Presto, però, il numero uno del club di viale del Fante potrebbe uscire di scena e cedere la società: «Spero che ciò accada anche perché si è visto che il presidente non ha più stimoli. Mi auguro che ci sia una svolta sul fronte societario. Palermo non merita la situazione che sta vivendo allo stato attuale». In attesa di novità, il presente calcistico fa rima con Palermo-Sampdoria. «Un pronostico? Sbilanciarsi sarebbe azzardato. Mi auguro che, giocando contro una Samp tranquilla in termini di classifica, il Palermo possa ottenere una vittoria necessaria per riaccendere le speranze di salvezza».