Il successo nel match casalingo con gli abruzzesi grazie ai gol di Floriano e Luperini consente alla compagine di Filippi di proseguire il proprio cammino nei playoff del girone. Incoraggianti i segnali forniti dalla squadra anche in termini di maturità. Prossimo step la gara esterna con la Juve Stabia
Palermo, missione compiuta contro il Teramo I rosanero vincono e volano al secondo turno
Non era affatto scontato. Il Palermo, squadra che in questa stagione ha dimostrato di essere capace di tutto sia nel bene che nel male, avrebbe potuto vanificare il vantaggio dei due risultati su tre a disposizione al cospetto di un avversario discontinuo ma competitivo. E non era affatto scontato sia perché ogni partita ha una storia a sé sia perché è iniziato di fatto un nuovo torneo con dinamiche tecniche e psicologiche che possono essere differenti rispetto agli sviluppi dell’ultimo segmento del campionato. Per queste ragioni ha ancora più valore la vittoria casalinga per 2-0 dei rosanero contro il Teramo nel primo turno dei playoff del girone. Un successo che ha sancito la qualificazione al turno successivo da parte degli uomini di Filippi che adesso affronteranno in trasferta la Juve Stabia, avanti con il brivido dato che a quattro minuti dal termine della gara interna contro la Casertana (pareggiata poi 1-1) era sotto di una rete. I campani dovranno fare i conti con un Palermo in salute e anche più maturo se si dà ascolto ai suggerimenti che ha fornito ieri il campo in occasione del match con il Teramo. Gara nella quale i rosanero, sotto certi aspetti, hanno esibito un profilo diverso da quello a cui ci aveva abituato finora questa stagione.
E’ capitato in diverse circostanze che la squadra una volta in vantaggio o nelle condizioni comunque di mettere il match in discesa riuscisse a complicarsi la vita facendo rientrare in partita gli avversari o gettando al vento vittorie che sembravano già acquisite e invece ieri il Palermo ha retto bene e dopo il gol dell’1-0 di Floriano, abile al 9’ a trasformare un calcio di rigore fischiato per un fallo di mano di Lasik su un tiro al volo ravvicinato di Valente propiziato da un cross di Kanouté, ha saputo sfruttare l’inerzia favorevole e creare con lucidità le condizioni per il successo finale. Evidente la discontinuità con il recente passato. Se durante la regular season un tifoso rosanero non poteva sentirsi al sicuro neppure con la squadra avanti 2-0, il match con il Teramo ha detto che i rosanero sanno anche amministrare un doppio vantaggio e restare costantemente sul pezzo senza perdere le coordinate necessarie per il funzionamento della loro bussola. Dopo la splendida rete di Luperini che al 43′ del primo tempo ha superato il portiere Lewandowski (non impeccabile nell’occasione ma ciò non toglie nulla alla bontà del gesto compiuto dal centrocampista toscano) in rovesciata capitalizzando una sponda di testa di Saraniti (entrato al 10′ al posto di Rauti confermato nel ruolo di prima punta e costretto a lasciare il terreno di gioco a causa di un infortunio rimediato in occasione di un duro contrasto con l’ex rosa Santoro) pescato da un lancio di Marconi, i padroni di casa non hanno abbassato la soglia dell’attenzione.
L’esame è stato superato anche dal punto di vista dell’atteggiamento e della maturità. Gli ospiti (schierati con un 4-2-3-1) nella ripresa hanno avanzato inevitabilmente il baricentro alla ricerca di un episodio che avrebbe potuto riaprire il discorso qualificazione ma la compagine di Filippi, vicinissima al terzo gol nel finale con un tocco di Santana che sugli sviluppi di un cross di Valente ha tolto di testa un pallone invitante per Saraniti protagonista di una prova positiva soprattutto per il contributo fornito in fase di ripiegamento, nonostante un basso indice di pericolosità e qualche rischio potenziale che la squadra ha corso in occasione di alcune ripartenze della formazione di Paci è stata brava a leggere la partita e ad interpretarla nel modo giusto lottando su ogni pallone (sugli scudi il centrocampista De Rose in grado di mettere pezze in diverse zone del campo grazie alla sua esperienza e ad un temperamento perfettamente funzionale alle esigenze di questa categoria) con grinta e generosità. E quando, inoltre, una squadra ha un portiere pronto e reattivo tutte le volte in cui viene chiamato in causa (Pelagotti, graziato in una circostanza nel secondo tempo da un rasoterra di Bombagi a porta sguarnita da posizione defilata, nella seconda frazione di gioco non si è fatto trovare impreparato su un paio di tiri di Costa Ferreira e su una conclusione da fuori area di Santoro) è chiaro che le probabilità di successo della propria missione – in questo caso la qualificazione al secondo turno dei playoff – aumentano notevolmente.