Palermo, l’ombra dei Prusst sulle elezioni

Il consiglio comunale di Palermo non finisce mai di stupire. Ci riferiamo, ovviamente, alla maggioranza dei 50 ‘signori’ in uscita da Palazzo delle Aquile. Che, appunto, pur essendo in uscita, non perdono occasione per provare a ‘pilotare’ operazioni di stampo affaristico (e non aggiungiamo un altro aggettivo per carità di patria, anche se i lettori avranno di certo capito a quale altro aggettivo ci riferiamo).
Parliamo, lo ribadiamo, della maggioranza del consiglio comunale in uscita che è noto, è di centrodestra, Anche se, in alcune occasioni – affaristiche – non è certo mancato l’apporto, immaginiamo non ‘gratuito’, di consiglieri comunali di centrosinistra. Come quando, qualche mese fa, visto che siamo in tema di affari, è stato approvato il Piano regolatore (dei grandi affari) del Porto della città. Provvedimento votato dalla maggioranza e da una parte dell’opposizione.
Ebbene, anche se ormai siamo agli sgoccioli, anche se il sindaco si è dimesso, anche se al suo posto c’è un commissario straordinario, anche se il Comune di Palermo è ormai al dissesto finanziario che tutti – con in testa lo stesso commissario straordinario, Prefetto Silvia Latella – fanno finta di non vedere, il consiglio comunale non perde occasione per fare da ‘sponda’ ai vari comitati di affari della città.
Così vi anticipiamo quello che potrebbe succedere stasera a Palazzo delle Aquile. Dovete sapere, cari lettori, che stasera, a Villa Lampedusa, era in programma un incontro tra Rita Borsellino, la candidata a sindaco di Palermo alle primarie del 4 marzo, e un nutrito gruppo di architetti e ingegneri. Tema: il futuro urbanistico del capoluogo dell’Isola. Ad organizzare l’incontro, Nadia Spallitta, consigliere comunale di Un’Altra storia e presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile. Noi, di questo convegno previsto stasera, abbiamo dato notizia, nel nostro giornale, ieri mattina. Ieri sera Nadia Spallitta ha aggiornato a data da destinarsi il convegno. Perché?
Perché stasera si riunisce il consiglio comunale di Palermo. Un consiglio comunale che, pur essendo ormai in uscita, pur non avendo più il becco di un quattrino, vorrebbe mettere all’ordine del giorno i cosiddetti Prusst. Purtroppo, cari lettori di Link Sicilia, non si tratta della “Ricerca del tempo perduto” del grande scrittore francese. A Palazzo delle Aquile non sono così appassionati di letteratura. I Prusst, molto più prosaicamente, sono dei mega progetti che in cinque anni non sono mai stati approvati perché i consiglieri comunali -e soprattutto i potenti che stanno dietro alcuni degli attuali consiglieri comunali – non si sono mai messi d’accordo su come spartirsi la ‘torta’.
Si tratta di progetti che vanno in deroga all’attuale Piano regolatore generale della città. Progetti che presuppongono l’approvazione di varianti urbanistiche. Ciò significa che questi megaprogetti sono già attesi (con impazienza?) negli uffici dell’assessorato regionale del Territorio e Ambiente che dovrà approvarli. Si tratta di interventi urbanistici ‘pesanti’. ‘Cementificazione’ integrale di verde agricolo e di verde pubblico, privatizzazione ‘selvaggia’ di spazi cittadini pubblici, nuovi edifici per altri centri commerciali (Palermo, per inciso, è già satura di centri della grande distribuzione organizzata) e via speculando.
Vi chiederete: perché questi comitati di affari, che litigano ininterrottamente da cinque anni, ci pensano proprio adesso a fare approvare dal consiglio comunale progetti così ‘pesanti’? Semplice: perché hanno capito che sindaco di Palermo potrebbe diventare Rita Borsellino. E trattandosi di affari – definiamoli così: non proprio adamantini – hanno capito ce se questi progetti non si approveranno in questi giorni, il prossimo consiglio comunale, con Rita Borsellino sindaco, non li approverà mai. E allora pressano, pressano, pressano…
Si racconta che, da oltre una settimana, si susseguono riunioni frenetiche tra i ‘capi’ di questi comitati di affari e alcuni consiglieri comunali che, purtroppo, non sono solo di centrodestra (del resto, le varianti urbanistiche dovranno passare al vaglio di una Regione che è gestita da un governo di centrosinistra…). Stasera, così si racconta, dovrebbe essere la serata ‘giusta’…
Sarà così? Quella che è conosciuta come la ‘sconzagioco’ – cioè Nadia Spallitta – stasera sarebbe stata impegnata al convegno di Villa Lampedusa. Pensate che scena, cari lettori: mentre stasera, a Villa Lampedusa, Rita Borsellino, Nadia Spallitta e un folto gruppo di architetti e ingegneri avrebbe delineato gli scenari di una nuova dimensiona urbanistica di Palermo, il consiglio comunale avrebbe approvato i Prusst, per ‘masticarsi’, forse definitivamente, chissà quanti ettari di verde agricolo e per privatizzare chissà quanti spazi cittadini oggi pubblici. In modo tale da far trovare al nuovo sindaco della città -magari proprio a Rita Borsellino – la minestra già ‘impiattata’. Insomma: Palermo può andare veramente ‘fiera’ della propria classe dirigente e, soprattutto, del consiglio comunale uscente…
Non sappiamo come finirà stasera a Palazzo delle Aquile. Ma sappiamo che Nadia Spallitta ha disdetto l’incontro di stasera per essere presente in consiglio comunale. Del resto, è la presidente della commissione Urbanistica ed è giusto che sia in Aula. E speriamo che, accanto a lei, ci siano altri consiglieri comunali pronti a battersi con questi Prusst.
Precisando che, in ballo, non c’è soltanto la qualità della vita di Palermo, che è già importante. Ma anche il futuro politico della città. L’accordo che sarebbe stato trovato dai vari comitati di affari sui Prusst ha anche un significato politico. Teso a cambiare gli attuali equilibri politici ed elettorali.
Il riferimento è proprio alle imminenti elezioni comunali. Per ora, è noto, è in vantaggio il centrosinistra. Cosa anche logica, dopo i disastri combinati dall’ex sindaco di centrodestra, Diego Cammarata. I Prusst, una volta approvati, possono però cambiare non soltanto il volto urbanistico di parti importanti della città, ma anche l’orientamento elettorale. Alterando, di fatto, un campagna elettorale con interventi urbanistici e speculativi – e quindi anche economici e finanziari – pesantissimi.

 

 

 


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