Palermo, lo sfascio della piscina comunale

 A Palermo la piscina comunale è l’impianto sportivo più utilizzato, sia per numero di frequentatori, sia per i relativi incassi. Ma c’è sempre qualcosa che non funziona. Era così ai tempi di Diego Cammarata, continua ad essere così anche con l’attuale amministrazione comunale.

Lo racconta in un’interrogazione il consigliere comunale del Pd, Rosario Filoramo.

“Frequentemente – scrive Filoramo – l’impianto resta chiuso, oppure funziona in modo non completo a causa della mancanza di personale tecnico adeguato (assistenti bagnanti, tecnici addetti al trattamento dell’acqua). Oppure per carenza di risorse economiche che impediscono il puntuale approvvigionamento di cloro ed altri beni di consumo fondamentali per il corretto funzionamento dell’impianto”.

“Nel 2010 – racconta sempre il consigliere comunale – furono installati dei tornelli e avviate le stampe di carte magnetiche per l’accesso degli utenti all’impianto. Trascorsi oltre due anni, i tornelli non sono ancora funzionanti, generando nell’utenza ilarità e disillusione rispetto al funzionamento della pubblica amministrazione”.

A questo punto Filoramo si rivolge all’Amministrazione comunale “per conoscere le ragioni di tale ritardo, per sapere se è intendimento dell’Amministrazione avviare, comunque, il funzionamento dei tornelli”; e anche per conoscere “i costi sopportati dal Comune per l’acquisto dei tornelli e dei relativi supporti informatici, le eventuali cause e responsabilità che hanno generato tale ritardo”. (a sinistra, foto della piscina comunale di Palermo tratta da parlanuoto.it)

Dalla risposta dell’Amministrazione si apprende che l’installazione dei tornelli con card magnetica è costata 23 mila 235 euro più altri mille e 500 euro circa per i varchi per i disabili. In piscina esistevamo altre priorità, ma il dirigente dell’epoca si fissò sulla gestione degli ingressi.

“Il guaio è che hanno sbagliato tutto – insiste Filoramo -: dopo tre anni e furti dei computer e delle telecamere che dovevano gestire gli accessi, restano soltanto i tornelli. La nuova Amministrazione che fa? Ne prende atto? Ricerca le responsabilità che hanno provocato il danno erariale?”.

 


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