Palermo, l’edificio ha una base su cui costruire Crivello e Floriano punti fermi dei rosanero in C

L’edificio va costruito a partire dalle fondamenta. Si inizia dalla base, un principio indispensabile su cui poggerà anche la struttura rosanero con vista sulla serie C. Anche se il cartello lavori in corso (in relazione ai movimenti in entrata e in uscita) resterà per un po’ davanti al cantiere, la dirigenza ha già individuato i punti fermi dai quali ripartire. In difesa, ad esempio, una delle certezze è Roberto Crivello, classe 1991 impiegabile sia al centro che sulla corsia di sinistra. Il suo entusiasmo e il suo attaccamento alla maglia in qualità di palermitano, inoltre, rappresentano un valore aggiunto. Risorse su cui il successore di Pergolizzi potrà certamente fare leva.

«Sono felice perché ho realizzato un sogno, quello di indossare la maglia della squadra della mia città – ha ammesso il difensore di Partanna Mondello protagonista del nuovo format Un anno da aquile lanciato dal club presieduto da Mirri – sono il calciatore più felice al mondo. Giocare nella squadra della propria città ti dà un orgoglio e una felicità in più, penso che non ci sia cosa più bella nel calcio. Dentro di me sapevo che avrei potuto vestire la casacca del Palermo, era un obiettivo. Negli ultimi 3-4 anni ho provato a spingere in tal senso il mio procuratore, gli ho detto: ‘senti il Palermo e vedi se possiamo realizzare questo sogno’ e per fortuna ci siamo riusciti». Esordio vincente a Marsala, primato in classifica salvo in virtù del pareggio del Castrovillari a tempo scaduto contro il Savoia il giorno dopo il pari esterno dei rosanero contro il San Tommaso. Sono due momenti chiave della stagione che Crivello, affascinato dalla parabola disegnata in passato a Palermo dal concittadino Tanino Vasari, ripassa con la mente. «Un altro episodio significativo, in questo caso a titolo personale, è il book fotografico che abbiamo fatto allo stadio. Mi hanno dato per la prima volta la maglia rosanero, Santana leggendo la mia espressione sul volto mi disse: ‘sembri felice come un bambino’ e aveva ragione perché per un palermitano vestire la maglia della squadra della propria città è una cosa spettacolare».

Da un Roberto a un altro. Pur non essendo palermitano, anche Floriano, a proposito di pilastri del Palermo 2.0, ha con sé un bagaglio pieno di motivazioni: «Da quando ho firmato, lo scorso gennaio, la mia intenzione è stata subito quella di dare continuità ad un percorso e non fermarmi alla promozione in C – ha sottolineato il trentatreenne esterno offensivo arrivato dal Bari ai microfoni di Eleven Home, trasmissione targata Eleven Sports – a parte il ruolo del portiere che già presenta un elemento molto valido (Pelagotti, ndr), credo che per essere ancora più competitiva la squadra andrebbe rinforzata in tutti i reparti. Consigli per gli acquisti? Io prenderei Antenucci (attaccante del Bari, ndr), è il classico giocatore che farebbe bene allo spogliatoio».


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