Palermo, le sedici famiglie sfrattate da via Calvi occupano un complesso monastico di via Alloro

SI TRATTA DI UN EDIFICIO – SANTA MARIA DELLA PIETA’ – DI PROPRIETA’ DELLA CURIA

A Palermo è sempre emergenza abitativa. Oggi sedici famiglie senza tetto hanno occupato un complesso monastico della Maria Santissima della Pietà di proprietà della Curia palermitana e inutilizzato da circa tre anni, situato in pieno Centro storico della città. A dar manforte ai senza casa, i militanti del Centro Sociale ‘Anomalia’.

“Questo enorme spazio – leggiamo sul sito Info aut informazione di parte – si trova in via Alloro e fu chiuso per mancanza di fondi attraverso cui rifinanziare le attività che vi si svolgevano all’interno”.

Ad occupare il complesso monastico sono i sedici nuclei familiari sgomberati da una palazzina privata in via Calvi.

La storia è nota. Vivevano lì da cinque mesi. Poi il proprietario, che per più di ventisette anni aveva tenuto chiuso lo stabile, li ha fatti sgomberare.

Il Sindaco della città, Leoluca Orlando – che comunque non può prendere le difese di chi occupa abusivamente le abitazioni – si è detto disponibile a trovare una soluzione. Ma nel rispetto della legge. Entrando in contrasto con chi, magari, davanti a una crisi drammatica, vorrebbe optare per soluzioni forse un po’ troppo draconiane. 

Le famiglie sfrattate, da parte loro, hanno occupato una palazzina in Piazza Verdi di proprietà della Curia. A questo punto è arrivato anche lo scontro con la Chiesa di Palermo.

“L’ incontro con l’arcivescovo di Palermo Romeo – leggiamo sempre nel sito Info aut Informazione di parte – ha infatti palesato quanto la rendita patrimoniale di palazzinari e potenti (la Chiesa in questo caso) sia più importante dei diritti fondamentali delle persone; di quelle in difficoltà in particolare. L’Arcivescovo non solo rifiuta di considerare la proposta fattagli dagli occupanti di utilizzare i beni immobili della Chiesa per tamponare l’emergenza abitativa ma, addirittura, nega anche che la curia possegga questa beni”.

E oggi? Anche il complesso monastico, come già ricordato, è di proprietà della Curia. Da qui altre polemiche.

La verità è che, a Palermo, la povertà è ormai dilagante. E cresce, giorno dopo giorno, l’insofferenza. Anche perché a tamponare le tante emergenze sociali non c’è più la spesa sociale delle pubbliche amministrazioni, tutte in deficit.

Ci sono, insomma, tutti i segnali di un’emergenza sociale che potrebbe sfociare in rivolta. Il 15 novembre prossimo, ad esempio, i movimenti sociali di Palermo invaderanno la città da loro ribattezzata come la “capitale europea di emergenza abitativa e disoccupazione”.

Un modo per sottolinearne la drammatica condizione sociale e per ironizzare sugli investimenti comunali sulla candidatura di Palermo a “capitale europea della cultura 2019”.

Giusto pensare alla cultura. Sbagliato ignorare il problema della casa. Un piano di edilizia popolare, a Palermo, non guasterebbe. Anzi

 

 

 

E la sollevazione continua….


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