La giornata di Ognissanti porta bene al sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che vede finalmente liberarsi il suo capo dalla spada di Damocle del rimpasto di giunta e seda, almeno per qualche giorno, la guerra fredda interna ai partiti della sua maggioranza, ormai tratto distintivo del centrodestra siciliano. Andrea Mineo fa un passo indietro. L’assessore […]
Palermo, il sindaco Lagalla trova la quadra: Alongi in giunta al posto di Mineo
La giornata di Ognissanti porta bene al sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che vede finalmente liberarsi il suo capo dalla spada di Damocle del rimpasto di giunta e seda, almeno per qualche giorno, la guerra fredda interna ai partiti della sua maggioranza, ormai tratto distintivo del centrodestra siciliano. Andrea Mineo fa un passo indietro.
L’assessore al Verde è stato pietra dello scandalo per il suo passaggio tra le fila degli alleati di Fratelli d’Italia dopo essere stato di fatto sfiduciato dalla “sua” Forza Italia, che di questi tempi non perdona l’onta della vicinanza a Gianfranco Miccichè aveva fatto saltare gli equilibri nella distribuzione delle poltrone e in tanti chiedevano la sua testa e il suo posto. Posto che andrà a Piero Alongi, fedelissimo di Renato Schifani, acquietando così gli animi di Forza Italia.
Decisione semplice e immediata? Neanche per idea, visto che c’era comunque da fare i conti con Fratelli d’Italia, partito non esattamente noto per la sua malleabilità in fase di trattativa, tanto che avrebbe deciso in prima battuta di reagire alla proposta di sostituzione di Mineo con la minaccia di ritirare tutti gli assessori dalla giunta palermitana e avviare così una crisi politica che comunque era nell’aria. Per riportare la calma, Lagalla ha dovuto mettere mano all’ex provincia, ora città metropolitana, promettendo durante il vertice tenuto a villa Niscemi con gli alleati di FdI nomine e poltrone di sottogoverno, ma comunque di primissimo piano. Poltrona che toccherà anche a Mineo, a cui il suo partito ha garantito un sicuro paracadute.