Il giocatore ha incontrato quest’oggi circa 25 ragazzi stranieri, minori e non accompagnati che fanno parte della Onlus, la quale fornisce loro vitto, alloggio e beni di prima necessità. Il calcio è una passione che che coinvolge tutti loro: «Noi africani affrontiamo sempre le difficoltà con il sorriso»
Palermo, Embalo incontra i ragazzi di Asante «Che emozione, in mente ho famiglia e amici»
Giornata piena di emozioni per Carlos Apna Embalo, esterno offensivo del Palermo che questa mattina, allo stadio Renzo Barbera, ha incontrato alcuni ragazzi della Onlus Asante. Il calciatore, nato nel ’94 in Guinea-Bissau è sembrato visibilmente commosso per l’iniziativa che ha visto coinvolti alcuni suoi conterranei. «Sono molto felice, in questo momento sto pensando a tantissime cose. Vedendo loro mi tornano in mente la mia famiglia e i miei amici che non vedo da tanto tempo. Sono davvero felice per quest’incontro». All’interno dell’associazione, che si occupa di prima accoglienza riservata a minori stranieri non accompagnati, si trovano due comunità per un totale di 138 ragazzi. L’associazione fornisce loro beni di prima necessità come vitto e alloggio, ma non solo, infatti vengono realizzate attività interne come laboratori tra i quali una web-radio e un laboratorio di pizza, e attività esterne per una conoscenza capillare del territorio.
Il calcio è una passione che riguarda praticamente tutti i giovani che avevano il desiderio di visitare lo stadio, cosa che si è concretizzata quest’oggi e che ha visto coinvolti circa 25 ragazzi provenienti dall’Africa sub-sahariana e da Paesi come Guinea-Bissau, Nigeria, Costa d’Avorio, Gambia, Mali e altre. Il tour ha riguardato la tribuna, la tribuna stampa e la sala stampa, con il giocatore che si è concesso anche a diversi selfie con i ragazzi. Questi ultimi sono apparsi tutti sorridenti e felici per incontrare il loro beniamino e il sorriso è proprio uno dei pregi migliori degli africani: «Tutti gli africani siamo così – spiega Embalo –, affrontiamo tutte le difficoltà e lo facciamo sempre con il sorriso. Sono consapevole che questi ragazzi hanno delle difficoltà e spero con tutto il cuore che possano superarle. So che è difficile ma devono crederci». Inoltre, il giocatore ha avuto anche modo di incoraggiare un giovane che sogna di emularlo: «Ho parlato con uno di loro, mi ha detto che vuole diventare calciatore come me e gli ho detto di crederci perché nulla è impossibile».
Il numero 11 rosanero si è poi concentrato anche sull’attualità calcistica: «Sono contento per l’assist che ho realizzato domenica scorsa, è un buon inizio. Siamo sulla strada giusta, ma sappiamo che il cammino è ancora lungo. Adesso ci aspetta una partita difficile con l’Atalanta che sta facendo benissimo, dobbiamo vincere per forza per continuare a sperare nella salvezza. Il calcio è una materia strana, dobbiamo stare attenti soprattutto dal punto di vista mentale». Adesso è arrivato Diego Lopez, che per i rosa è il quarto tecnico in questa stagione dopo Ballardini, De Zerbi e Corini. Il giocatore spiega come il gruppo abbia grande stima nei suoi confronti: «È un grande allenatore – continua Embalo –, ci dà fiducia e questo è importante sia per me sia per i miei compagni. Sono convinto che con lui in panchina possiamo fare buone cose».
Attaccante esterno, Embalo è ancora alla ricerca del suo primo gol ufficiale con la maglia del Palermo dopo quello realizzato lo scorso agosto contro il Marsiglia in amichevole: «Certamente mi manca il gol, sono un attaccante e si tratta di qualcosa di molto importante per ogni attaccante. Domenica scorsa però mi ha reso molto felice anche l’assist, quando posso aiutare la squadra in qualità di assist-man sono altrettanto felice. È un momento importante per me, ma adesso penso esclusivamente a fare il meglio». Il gruppo è comunque molto unito nonostante le difficoltà riguardanti soprattutto risultati e classifica: «Nello spogliatoio c’è sempre la stessa atmosfera dal primo giorno in cui sono arrivato qui. Questa è una squadra di ragazzi che stanno bene insieme e che vogliono fare il massimo, le cose al meglio. Speriamo, con questa mentalità, di potere arrivare lontano». Infine, un pensiero dedicato alle differenze tra il 4-3-3 di De Zerbi e quello di Diego Lopez: «Non vedo differenze fra tridenti, ogni allenatore ha la propria mentalità».