Una dimostrazione davanti a bambini e bambine dell’asilo e della scuola primaria, con colpi di pistola e la simulazione di un arresto. È successo la mattina del 14 novembre a Palermo, all’Istituto comprensivo statale Rita Borsellino. Come riporta La Repubblica – Palermo, durante una dimostrazione davanti a bambine e bambini della scuola dell’infanzia e dalla […]
Foto di PalermoToday
Palermo, in una dimostrazione a scuola davanti a dei bambini la polizia municipale spara a salve e simula un arresto
Una dimostrazione davanti a bambini e bambine dell’asilo e della scuola primaria, con colpi di pistola e la simulazione di un arresto. È successo la mattina del 14 novembre a Palermo, all’Istituto comprensivo statale Rita Borsellino. Come riporta La Repubblica – Palermo, durante una dimostrazione davanti a bambine e bambini della scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria – che quindi hanno dai 3 ai 10 anni – la polizia municipale di Palermo ha simulato un arresto, che nella dimostrazione è stato portato a termine con l’aiuto di un cane addestrato. Qualche secondo prima un agente della Municipale ha anche sparato quattro colpi di pistola a salve. Pare che il contesto della dimostrazione-esibizione fosse quello di una lezione di educazione stradale. Dopo aver visto il video della dimostrazione su una chat di genitori, alcuni tra loro hanno protestato con la dirigente scolastica.
Dopo il primo colpo di pistola si sente che tra i bambini qualcuno urla, molto probabilmente per la paura; la stessa cosa si ripete quando vengono sparati gli altri tre colpi. Dopo qualche secondo il finto arresto viene portato a termine, poi un’insegnante dice a voce alta «l’hanno preso, bravi» e fa partire un applauso, forse per smorzare il tipo di atmosfera che nel frattempo si era creata. «Sono rimasta sconvolta quando mia figlia mi ha raccontato quanto accaduto – dice una mamma – Mi sono ritrovata a doverle spiegare che era tutto una finzione e che non si spara ai cattivi». A sollevare il caso – riporta l’agenzia di stampa Ansa – è stata la consigliera comunale Mariangela Di Gangi, che ha inviato una lettera al comandante della polizia municipale, Angelo Colucciello e all’assessore comunale Aristide Tamajo. «Pur comprendendo e apprezzando l’impegno della polizia municipale nel promuovere la cultura della sicurezza e della legalità nelle scuole – ha scritto Di Gangi – mi chiedo quanto una simulazione di arresto, con l’utilizzo di armi, sia pertinente al tema dell’educazione stradale».
La dirigente scolastica, Lucia Sorce, si è scusata con le famiglie e ha fatto sapere che non era stata informata del fatto che nella simulazione fossero previsti degli spari. Questo elemento è stato confermato anche dal comandante della polizia municipale. PalermoToday scrive che ha contattato Colucciello, il quale avrebbe risposto che i suoi agenti «hanno concordato l’attività in ogni sua fase con le maestre, che hanno dato l’ok alla dimostrazione». Il comandante della polizia municipale di Palermo avrebbe anche detto che «la simulazione si è conclusa fra gli applausi, come si vede nel video». Sempre secondo quanto riporta la stessa testata, Colucciello avrebbe riconosciuto che «sarebbe stato meglio e più giusto non farla, a prescindere dall’autorizzazione». E avrebbe aggiunto che «simili dimostrazioni non saranno più effettuate in presenza di bambini piccoli. Solo su mia disposizione verranno previste nelle iniziative che ci vedono coinvolti nelle scuole superiori. È necessario, doveroso e indispensabile tutelare tutte le sensibilità – avrebbe concluso Colucciello – principalmente quelle dei bambini». Sempre secondo quanto riporta PalermoToday, la dirigente scolastica ha detto: «Quando l’ho saputo non sono stata contenta. Se l’avessi saputo per tempo, sicuramente, avrei fatto una riflessione e avrei evitato questo tipo di dimostrazione».