Alla vigilia della gara esterna con il Genoa, il tecnico prova a trasmettere la mentalità positiva alla squadra ultima in classifica e che ha perso le ultime nove partite. Il match è complicato ma il Grifone non dà garanzie in termini di continuità. Dubbio Diamanti nel 3-4-2-1. Unicredit sospende il fido di 2,5 milioni
Palermo, Corini scuote i suoi giocatori «Momento delicato, servono uomini»
Il Palermo cerca disperatamente la via di uscita dal tunnel della crisi. In vista della gara contro il Genoa in programma domani sera a Marassi (ore 20,45), la cabala è uno spiraglio dal quale potrebbe filtrare un po’ di luce. L’ultima volta che i rosanero hanno ottenuto un risultato positivo fu proprio al Ferraris. Era il 2 ottobre e la squadra allora guidata da De Zerbi pareggiò 1-1 contro la Sampdoria. Da allora solo sconfitte, nove consecutive. Da Genova a Genova. Il Palermo, fanalino di coda del campionato con soli 6 punti, può riavvolgere il nastro e ripartire dal punto in cui ha interrotto il proprio cammino verso la salvezza. Lo stadio è lo stesso (e potrebbe essere di buon auspicio per Nestorovski, a segno contro i blucerchiati due mesi e mezzo fa e adesso a digiuno dal 20 novembre) ma molti protagonisti sono diversi. Sulla panchina del Palermo, ad esempio, non c’è più De Zerbi ma Eugenio Corini e l’avversario di turno non è la Samp ma il Genoa, squadra temibile soprattutto tra le mura amiche. Basti pensare che il Grifone degli ex rosa Ezequiel Munoz e Luca Rigoni è ancora imbattuto in casa (lo score è di quattro vittorie e quattro pareggi) e che con soli quattro gol al passivo vanta la migliore difesa interna del torneo.
La formazione di Juric (tecnico con un passato a Palermo in qualità di vice Gasperini nella stagione 2012/13) ha però un difetto facilmente riconoscibile: la discontinuità. In questo girone di andata i rossoblù si sono esaltati a Marassi contro le big come dimostrano il pareggio con il Napoli e le vittorie contro Milan, Juventus e Fiorentina ma nello stesso tempo hanno faticato contro le cosiddette medio-piccole. Questione di stimoli, automatici nelle gare contro i top club a differenza delle partite contro compagini meno blasonate. Ecco un altro aspetto che alimenta le speranze rosanero. Il Palermo spera di incrociare sulla propria strada un Genoa magari meno concentrato, reduce oltretutto dalle fatiche spese giovedì in occasione del recupero del match casalingo contro la Fiorentina. E anche il fatto che i liguri abbiano vinto, dal punto di vista psicologico potrebbe essere un potenziale vantaggio per gli ospiti. Un conto è incontrare un Genoa arrabbiato o affamato di punti, un altro è sfidare una formazione con la mente più libera (e in una buona posizione di classifica, a quota 23 punti) e senza l’assillo del risultato a tutti i costi.
Il Palermo, dunque, non parte battuto. Ma, al di là di tutto, devono essere i rosanero a dare risposte concrete sul campo dimostrando di avere i mezzi (tecnici e soprattutto caratteriali) per invertire il trend negativo. «Non possiamo permetterci di mollare un centimetro – ha sottolineato Corini – nella vita professionale bisogna anche prendersi le proprie responsabilità, essere uomini. Ho chiesto ai miei giocatori se hanno la voglia di cambiare le cose, se la sentono dentro questa cosa. Io farò il massimo per trasmettere questa mentalità. Con ogni stilla della mia energia penso al Palermo, in questo scorcio di campionato possiamo fare tanto, perché tutti abbiamo la possibilità di determinare qualcosa». Il tecnico suona la carica alla vigilia del match con il Genoa: «Questi ragazzi vanno stimolati anche in maniera forte. Le prossime due partite (quelle contro Genoa, appunto, e Pescara, ndr) sono fondamentali perché possono determinare successivamente situazioni positive. Il Genoa è forte, ma se facciamo una gara come quella di Firenze possiamo portare a casa dei punti».
Sono 23 i convocati. Nell’elenco, a parte i lungodegenti, non figurano Embalo (reduce dall’influenza) e Bouy per scelta tecnica. Corini sembra orientato a rinunciare al 3-5-1-1 optando per un modulo sulla carta più offensivo, il 3-4-2-1. «Non giocheremo per difendere lo 0-0» – ha assicurato. Il tecnico scioglierà in extremis alcuni nodi legati alla formazione. Sulla trequarti, a supporto dell’unica punta Nestorovski, scalpita Diamanti, in ballottaggio con Sallai per una maglia da titolare al fianco di Quaison. In generale, non è un momento facile per i rosanero. Le cattive notizie, infatti, non sono solo quelle relative ai risultati o alla classifica. Unicredit ha sospeso il fido di 2,5 milioni di euro nei confronti della società di viale del Fante in merito alla controversa vicenda legata all’acquisto di Dybala. Un blocco che avrà inevitabili ricadute sulla normale attività di gestione e anche sul mercato di gennaio.