La cerimonia si è svolta all'interno della Sala delle Lapidi di palazzo delle Aquile, a ricevere l'onorificenza il mediatore culturale Ahmad Al Rousan accompagnato dal direttore generale Gabriele Eminente. «Palermo abbraccia con coraggio quanti riescono ad approdarvi - dice Il mediatore culturale italiano di origini giordane Ahmad Al Rousan - e allo stesso modo non riesce a compiere da vivo il suo viaggio»
Palermo, cittadinanza onoraria a Medici Senza Frontiere Al Rousan: «Dedicata a quanti non ce l’hanno fatta»
Il mediatore culturale italiano di origini giordane Ahmad Al Rousan ha ricevuto a nome dell’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere la cittadinanza onoraria da parte del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ahmad Al Rousan è stato anche investito della benemerenza civica per il suo impegno sul fronte delle migrazioni, dalle ricerche ai soccorsi in mare.
«Sono onorato di ricevere questa onorificenza – afferma Al Rousan – Palermo abbraccia con coraggio quanti riescono ad approdarvi e allo stesso modo si comporta con le salme di chi invece non riesce a compiere da vivo il suo viaggio. In entrambi i casi, però, in questa città si trova conforto. L’onore è dato anche dall’essere stato scelto in quanto mediatore culturale: oggi io accolgo gli stranieri come un tempo fui accolto io. – continua, commosso – Questo premio va dedicato a tutti quegli esseri umani che non ce l’hanno fatta e a chi è ancora in viaggio. Sono persone, prima e al di là di ogni differenza».
L’organizzazione, insignita nel 1999 del Nobel per la Pace, non ha mai ricevuto una cittadinanza onoraria. «Medici Senza Frontiere si distingue da altre organizzazioni pavide e che fanno delle tristi distinzioni tra migranti di serie A e migranti di serie B. – spiega Orlando – Palermo condivide con gli uomini e le donne di Msf gli stessi valori, posti nero su bianco sulla Carta di Palermo lo scorso marzo. L’organizzazione è straordinariamente attiva nel Mediterraneo, contribuendo al salvataggio quotidiano di migliaia di vite umane».
Il vice coordinatore del gruppo di Palermo di Medici Senza Frontiere, Beppe Ciaccio, racconta a MeridioNews il lavoro svolto in mare e in terra dai volontari dell’organizzazione. «A Palermo siamo circa una ventina di volontari. Ci occupiamo di raccolta fondi a sostegno delle attività dei nostri medici e operatori. Medici Senza Frontiere Italia circa ogni progetto relativo ai popoli in migrazione, anche lanciando campagne di sensibilizzazione sul fenomeno, che fino a pochissimo tempo fa non era percepito come emergenza. A maggio è stata lanciata la campagna stampa Milioni di Passi, volta ad attirare l’attenzione sui temi della migrazione in tempi non sospetti, quando l’opinione pubblica non aveva ancora metabolizzato gli eventi – spiega Ciaccio – Lo scopo, tra gli altri, è quello far capire all’opinione pubblica che i migranti stanno scappando in massa da paesi in stato di emergenza e spiegare ciò che si può fare insieme a noi e ad altre organizzazioni umanitarie. Eravamo sin dall’inizio contrari ai muri, non si svuota il mare con il cucchiaino».
Con circa 70 progetti attivi in altrettanti luoghi del mondo, MSF tende a svolgere le operazioni nei paesi d’origine, quando possibile. «In tutta l’Africa Centrale siamo operativi, ma ci sono zone inaccessibili, come la Siria, dove in questo momento non è sicuro entrare. Sul canale di Sicilia al momento sono presenti 3 navi, 2 delle quali gestite interamente dall’organizzazione ed una condivisa con una Onlus maltese. Grazie a queste, dai primi di maggio sono state recuperate 15mila persone. Gli scafisti sono, sostanzialmente in condizioni di impunità. – spiega Beppe Ciaccio – Ma le rotte stanno cambiando, si sta documentando uno spostamento in Europa attraverso i Balcani. Benché siano realtà difficilmente quantificabili possiamo affermare che qui arriva una minima parte dei 51 milioni di migranti. Molti di essi si dirigono in Turchia o in Libano, dove ogni 4 libanesi c’è uno sfollato.