Palermo città caotica e sporca? No, città dove si coglie l’armonia dell’assoluto

DA OGGI UNA MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA AL MUSEO ‘RISO’. L’OCCASIONE PER FARE UN PO’ D’IRONIA SULLA CITTA’, SUL COMUNE E SUI MUSEI REGIONALI CHIUSI TRE GIORNI LA SETTIMANA

Un comunicato del Museo di Arte contemporanea ‘Riso’ di Palermo su una mostra che si apre oggi ci dà la possibilità di conoscere un’altra città. Nel senso che le cose che i palermitani percepiscono come ‘negative’, se vissute nel verso giusto, magari privilegiando lo sguardo artistico rispetto a una mera idea del ‘volgare bisogno’, possono diventare positive.

Leggiamo e commentiamo assieme questo comunicato, precisando che, dietro, c’è la mano della Regione siciliana-assessorato regionale ai Beni culturali, un marchio e una garanzia che gestisce – fino a qualche anno fa bene, oggi non lo sappiamo – questo Museo.   

“Oggi, sabato 11 ottobre – leggiamo nel comunicato – il Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia ‘Riso’ inaugura “PRIMORDIALE”, mostra personale di Alessandra d’Urso concepita per la Cappella dell’Incoronazione, il suggestivo spazio espositivo del Museo”.

“Il progetto – prosegue la nota – è stato concepito nell’ambito delle attività multidisciplinari avviate dal direttore del museo, Valeria Patrizia Li Vigni, per la valorizzazione dell’arte contemporanea con l’apertura del Museo ad esperienze internazionali. La mostra riflette lo studio avviato dalla D’Urso sulla percezione dello spazio e dell’uomo, alla ricerca di una verità assoluta”.

“Alla base di questo lavoro – leggiamo sempre nel comunicato – c’è la curiosità dell’artista che, dopo un breve soggiorno a Palermo, in novembre, scopre una città destabilizzante e al contempo confortante. Una città dove il disordine e il rumore si sposano armoniosamente con l’ordine delle cose”.

Questo passaggio del comunicato che illustra in modo magistrale l’animo dell’artista ci rasserena e ci rende quasi felici. Noi, infatti, pensavamo che il disordine – per esempio, le bancarelle abusive sotto i portici di via Ruggero Settimo, in piazza Ungheria e in via Cavour – fosse un fatto negativo. Invece la nostra artista, dopo un breve soggiorno, a novembre, a Palermo, trova questo ‘armonioso’ (se rimarrà un anno in città la sua visione artistica resterà immutata? Siamo curiosi…).

“Per l’artista – prosegue la dotta nota – la decadenza, prerogativa di ogni essere umano, si riflette a Palermo in ogni cosa”: e sia siamo assolutamente d’accordo con lei.

Una decadenza, precisa sempre l’artista “in netta contrapposizione con altre città moderne, dove la corsa all’innovazione non permette più a niente di invecchiare, neanche alle persone”.

Tranquilli cittadini di Palermo: il centro storico che cade a pezzi, la Vucciria che, da mercato del pesce, si trasforma in una rivendita serale di panini e birre, ‘a munnizza non raccolta e, forse, anche i topi e gli scarafaggi, ci liberano dalla folle corsa verso “l’innovazione” e ci fanno invecchiare bene.

Viva la Rap, allora! (per i non palermitani è l’Azienda comunale che, senza passione, libera solo in parte i cittadini dai rifiuti).

“In opposizione a questo atteggiamento diffuso – ci dice ancora il comunicato stampa – la d’Urso ritiene di ritrovare a Palermo il senso delle origini, delle tradizioni, una sorta di equilibrio”.

Insomma, gli squilibrati sono i palermitani che si lamentano per il ‘semplice’ fatto di pagare la Tasi più cara d’Italia e di vivere, contemporaneamente, in una delle città più sporche d’Italia. Per non parlare di quei cittadini incivili – sempre di Palermo – che non riescono a cogliere la ‘poesia’ dei posteggiatori abusivi – soprattutto extracomunitari – anche quando questi pretendono i soldi con maniere spicce.

“Primordiale – ci racconta questo immenso comunicato stampa del Museo ‘Riso’ – è la sintesi della perfezione della natura nelle sue forme precise, feroci, è un lavoro che apre alla riflessione sulla piccolezza dell’essere umano di fronte all’universo e alla natura. Un lavoro che induce a ridimensionare il proprio ego, talvolta smisurato, per abbandonarsi alla contemplazione della grandezza di ciò che esiste da sempre. Primordiale è una ancestrale ricerca di sé”.

A proposito di ricerca, chissà se l’artista ha visitato i ‘nuovi’ servizi del Mercato ortofrutticolo di Palermo: cessi solo per maschetti, niente da fare per i bisogni delle donne (“Palermo maschia”, potremmo dire). Servizi rifatti a nuovo per un mercato che sta trasferendo la propria sede (giusto disprezzare il vil denaro, soprattutto se pubblico) e aperti quando lo stesso Mercato chiude e chiusi quando il Mercato apre…

“La fotografia ci dice sempre il comunicato – è per Alessandra d’Urso lo strumento per capire ed accettare il mondo. Lei che ha iniziato a viaggiare da sola molto giovane, attraverso l’arte trova una possibilità di superamento al senso d’isolamento e incomprensione che impedisce di comunicare se stessi, è una possibilità di condividere le esperienze. L’arte diventa così necessità di tradurre emozioni e sentimenti in illuminazioni e immagini”.

La chiusura del comunicato è un po’ enigmatica: “Ingresso 6 euro – Orari: 10 – 20 tutti i giorni”.

Siamo sconvolti: un Museo della Regione siciliana aperto tutti i giorni? Per ‘fortuna’ c’è la precisazione finale che salva le nostre olimpiche certezze:

“Chiusa sabato, domenica e lunedì”.

Che volete? Alla Regione sabato e domenica non si lavora. E lunedì si smaltiscono le fatiche del fine settimana…

Detto questo, nulla contro l’artista. Solo un po’ d’ironia non verso di lei, ma verso chi amministra la nostra città. E, naturalmente, verso la Regione siciliana che tiene un Museo di arte contemporanea chiuso tre giorni la settimana!

 

 


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